
VITTORIA, 15 Dicembre 2025 – Si è concluso con una condanna a un anno, un mese e 10 giorni di reclusione, con il beneficio della pena sospesa, il processo a carico dei due cittadini albanesi arrestati a Vittoria per tentato furto. Il Tribunale di Ragusa, accogliendo in parte la linea difensiva, ha inoltre disposto la revoca della misura cautelare precedentemente applicata.
I due uomini, rispettivamente di 38 e 33 anni, entrambi irregolari sul territorio nazionale, erano accusati di tentato furto aggravato in concorso e resistenza a pubblico ufficiale.
L’episodio si è verificato in Via Dell’Euro, all’interno di locali che un tempo erano utilizzati come laboratori dal noto artista vittoriese Arturo Di Modica, creatore del famoso Charging Bull di Wall Street.
L’allarme è scattato in seguito a una segnalazione giunta alla sala operativa della Polizia di Stato, che indicava la presenza di persone sospette all’interno della struttura. Le pattuglie sono intervenute rapidamente e, giunte sul posto, hanno sorpreso i due individui. Alla vista degli agenti, i malviventi hanno tentato una precipitosa fuga, scavalcando la recinzione perimetrale e cercando di nascondersi nella vegetazione circostante.
Il pronto intervento e l’inseguimento da parte dei poliziotti hanno permesso di raggiungere e bloccare i due stranieri, che sono stati colti in flagranza di reato.
Dal successivo sopralluogo effettuato dagli agenti, è emerso che i locali erano stati completamente messi a soqquadro. Inoltre, diverse statue erano già state accatastate, pronte per essere presumibilmente portate via. Il furto è stato sventato proprio grazie alla tempestiva reazione e all’intervento risolutivo della Polizia di Stato.
Comparsi davanti al Tribunale di Ragusa presieduto dal giudice Giovanni La Terra, il Pubblico Ministero aveva richiesto una condanna a un anno e dieci mesi di reclusione per i due imputati.
L’avvocato difensore, Italo Alia, aveva, invece, richiesto l’assoluzione e, in subordine, la concessione del minimo della pena e la revoca della misura cautelare. Il Tribunale ha accolto quest’ultima tesi difensiva, condannando i due uomini alla pena sospesa e revocando la misura cautelare.













