
MODICA, 07 Dicembre 2025 – Ritorna a Modica, dopo oltre dieci anni di assenza dalle esposizioni nella sua città, l’artista Ilde Barone con una nuova e profonda installazione personale: “Khorós – Corpi risonanti, memorie in luce”.
L’evento di apertura è fissato per sabato 13 dicembre 2025 alle 19 in Corso Umberto, 121, nel cuore del centro storico.
“Khorós” si presenta come un ambiente immersivo in cui i linguaggi di pittura, suono e luce si fondono per creare un “unico corpo vibrante”.
Le tele di Barone, disposte in semicerchio, evocano un antico coro teatrale, trasformandosi in un campo di risonanza. Su queste superfici — descritte come dense, materiche e stratificate — si depositano e si rilasciano voci: confessioni, memorie, sospiri e dialoghi incompiuti.
La drammaturgia intima e collettiva è composta dalla sovrapposizione di presenze, respiri e frammenti di lingue diverse: italiano, inglese, arabo, greco, latino, giapponese. L’artista crea così un coro universale, dove “dolore e speranza non appartengono a un popolo o a un tempo, ma alla condizione umana”.
Nel lavoro di Barone, la luce trascende l’elemento ottico. Già definita da Mariateresa Zagone come “luce abbagliante come quella siciliana”, essa trasforma la materia pittorica in un luogo di rivelazione, abitando i corpi dipinti che emergono dall’indistinto come “apparizioni trattenute, mai esibite”.
La ricerca mantiene la tensione dialettica tra razionalità e impulso emotivo, sottolineata in passato da Franco Sarnari, che qui si amplifica nella relazione con il suono: “Una dialettica tra modulazione geometrica e intensità pittorica” dove ordine e imprevisto convivono.
Come evidenziato da Vittorio Sgarbi, la poetica di Barone incarna un “feminesimo” capace di proporre lo sguardo femminile come osservatorio universale e complementare. È in questa ottica che “Khorós” si offre come luogo di ascolto e testimonianza.
L’installazione è un evento significativo per la città. Dopo anni di assenza, Ilde Barone ha scelto di tornare nel cuore del centro storico con l’intento di restituire centralità culturale allo spazio urbano, trasformandolo in un luogo di incontro e rinnovamento artistico.
“Volevo creare un coro che non rappresentasse nessuno e rappresentasse tutti,” afferma Ilde Barone. “Voci che non spiegano, ma risuonano. La pittura, per me, è un corpo che sente: qui si apre, si lascia attraversare, restituisce respiro.”
“Khorós” si distingue anche come un progetto artistico indipendente, realizzato senza il sostegno di gallerie o strutture commerciali, ribadendo la natura autentica e personale della ricerca dell’artista.













