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Trame russo-americane per annichilire Kyiv…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

La guerra in Ucraina finirà quando lo deciderà chi l’ha iniziata. Chi lo mette in dubbio si appelli alla propria onestà intellettuale e riconosca che non è Zelensky a non volere una pace le cui condizioni sarebbero la resa del suo paese all’aggressore né escluderebbero un’aggressione futura. I piani di pace, che siano in 28 punti o 19 o meno ancora, devono piacere a Putin che non ha invaso l’Ucraina per denazificarla, per salvaguardare i diritti delle minoranze secessioniste russofile, o, menzogna che persino un papa ha sostenuto per scarsa empatia con l’occidente, per difendere la sicurezza della Russia dalle minacce della Nato. Nessun esercito dell’Alleanza atlantica ha oltrepassato i confini russi, né vi è traccia alcuna della “frenesia russofoba” di cui parla Lavrov per giustificare i crimini russi in Ucraina. E’ il vittimismo di Mosca per confondere e ingannare l’opinione internazionale sulle ragioni della barbarie banditesca che si abbatte da 4 anni sul popolo di un paese sovrano e indipendente. In verità, ciò che Putin teme non sono gli eserciti Nato (dove sono?), ma la democrazia e la libertà che prosperano, un po’ appannate, ai suoi confini, e insidiano il suo potere autocratico. Quel potere che Trump ammira e invidia e lo avvicina al nemico storico dell’America. Di fatto, il concetto di un governo forte e autoritario che il presidente Usa lascia intravedere e intende perseguire preferendolo alle democrazie tradizionali, spiega il fastidio che sconfina con il disprezzo nei confronti dell’Europa e la prossimità con il progetto neoimperialista coltivato da Putin. Ecco allora che l’interesse di Trump per Kyiv non ha nulla a che fare con la difesa della libertà di un popolo, ma con la volontà di porre fine a una guerra perché lo ha promesso. Se si riconosce questo, le trame russo-americane che si intrecciano dietro gli incontri tra i diplomatici dei due paesi, suggeriscono che gli sforzi dell’Europa per trovare un piano che sia accettato da Mosca e non penalizzi Kyiv potrebbero essere inutili. Intanto, si può intuire qualcosa sull’aria che tira nell’amministrazione Trump.  Il tycoon, in sostituzione di Keith Kellogg, ha nominato un negoziatore che promuova una risoluzione della guerra. E’ Dan Driscoll, Segretario dell’Esercito degli Stati Uniti, nonché amico di università di J.D. Vance, il vicepresidente scopertamente anti europeo e anti ucraino. La nomina di Driscoll conferma l’intenzione di esercitare una forte pressione su Zelensky per arrivare al più presto ad un accordo di pace che tenga conto dei desiderata russi. Il piano in 28 punti, nato forse da una bozza condivisa dai presidenti americano e russo nell’incontro di Anchorage, ha tutta l’aria di essere una traduzione dal russo con l’AI e Trump vorrebbe farlo digerire a Zelensky. Torna fuori l’ostilità del tycoon verso il presidente ucraino e aleggia il fantasma del ricatto: o questo o niente, la forma brutale equivalente al “Non hai le carte” che il presidente biscazziere, spalleggiato dal compare Vance, rivolse a Zelensky nello Studio ovale in quell’imboscata ignobile che ha fatto il giro del mondo. Del piano rapace, né europei né ucraini erano a conoscenza, l’hanno letto su Axios e sono decisi a emendarlo. E’ per questo che Putin intende trattare direttamente con Trump per ottenere per via diplomatica quanto non è riuscito a conquistare sul terreno. Ma chi ha messo la propria firma su quel piano? Kirill Dmitriev, personaggio noto in Ucraina essendo nato a Kyiv, ora alla guida del Fondo sovrano russo, conoscitore dell’America per esservi vissuto ed essersi laureato a Harvard, poi trasferitosi in Russia e diventato ambasciatore negli Stati Uniti. Non basta. Dmitriev ha legami di amicizia con il Cremlino: sua moglie è amica di una figlia di Putin. Una somma di elementi che fa di Dmitriev la persona giusta per un piano che rappresenti gli interessi russi facendolo apparire americano, il più trumpiano possibile, con allusioni a investimenti e affari, proprio secondo i gusti del tycoon. Non serve dire quanto lo zar apprezzi l’approccio americano che nasconde gli obiettivi di Mosca e l’idea di prendersi gioco degli Usa con i loro stessi mezzi. Dmitriev non è certo all’altezza di diplomatici del calibro del colto e sarcastico Lavrov, che usa la diplomazia per accerchiare i nemici, ma relativamente al piano funziona a meraviglia, in particolare se si pensa al suo doppio perfetto, Steve Witkoff, il palazzinaro prestato alla diplomazia, che piace a Putin perché prende gli ordini da lui e piace a Trump perché è nelle grazie di Putin e anche nelle sue perché lo adula molto. E chi non sa quanto Trump ami essere adulato.  Alla Casa Bianca è una gara tra chi si prostra con più enfasi al capo e Witkoff fa il possibile perché i russi facciano lo stesso se vogliono ottenere qualcosa. Il solerte Witkoff non risparmia consigli preziosi su come trattare con il suo presidente: complimentarsi per il grande impegno nel piano di pace, lodarne le rare doti politiche e diplomatiche. E’ quello che ha suggerito al consigliere di Putin, Yuri Ushakov, in preparazione della telefonata tra Putin e Trump. Lo spirito predatorio ai danni dell’Ucraina emerge anche nel racconto che gira sulla presunta sconfitta di Kyiv, confutato dalla valutazione tecnica di Driscoll sulle Forze armate ucraine: “Sono all’avanguardia, le migliori sul campo, non foss’altro perché combattono una guerra vera da 4 anni. In più gli ucraini sono ingegnosi, innovatori, hanno cambiato più volte il modo di difendersi e di scardinare la macchina bellica russa con gli attacchi contro arsenali e impianti petroliferi. Aggiornano i software dei loro droni ogni 2 settimane, mentre l’equipaggiamento americano è obsoleto.  Sono un esempio per tutta l’Europa”. Peccato che alla casa Bianca il passaggio dal tecnico al diplomatico sia d’obbligo.

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30 commenti su “Trame russo-americane per annichilire Kyiv…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Cosa si può dedurre da due assassini pazzi assetati di potere?
    Vai paoletto scrivi il tuo temino senza fine dato che non hai il dono della sintesi.

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  2. Mammamia illegibile. Lo scrivevo già nel 2022 che l’America abbandonava l’Ucraina.
    Per la Faletti le condizioni le dovrebbe dettare il burattino Zelenski, visto che per lei l’Ucraina ha vinto la guerra nell’ estate del 2022, peccato che è solo la sua opinione, infatti i fatti sono leggermente diversi.
    Purtroppo le menzogne hanno le gambe corte, ma potete continuare a mentire, se vi rende felici????
    Purtroppo le condizioni le dettano i vincitori, non i perdenti.
    l’Europa non conta una beata (…….) grazie a quattro disagiati che la governano, Italia compresa.
    Al Burattino Zelenski gli rimangono solo i quattro disagiati europei…..!
    Il povero burattino gli stanno pure arrestando, o costretti a fuggire, i suoi compagni di merende con le valigie piene di centinaia di milioni di dollari ancora con le fascette della consegna.
    La Faletti può continuare a scrivere opinioni……ma tanto non interessano a nessuno.
    Paolo docet
    Lei può continuare pure a deridere il sig Paolo, ma il sig Paolo le sta dando lezioni e botte da orbi.
    Lei è un analfabeta oltre che ignorante a confronto del sig Paolo.
    Quindi deride solo se stesso. Ma se lo fa sentire più forte può continuare…. Ma sappi che non gli arriva neanche alle scarpe.

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  3. Commentatore, è lei che non ha il dono di saper leggere, segno di disinteresse non solo verso I libri, ma anche verso il pensiero altrui. Essere ignoranti, oltre che ineducati, è una scelta, ed i commenti parlano, oltre a sottolineare enormi ed evidenti complessi di inferiorità intellettuale.
    Il tu ve lo date fra compagni di partito, e vi piacerebbe che fossero tutti uguali allo stesso livello. Questo è il problema enorme dell’omologazione comunista, per quanto provi in un modo, se un asino prova a cantare, sempre asino rimane.

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  4. Sig. Gino, è Zelensky che vuole la pace, siamo noi che non comprendiamo, a partire da Minsk.
    E mica ci sono mercenari occidentali in Ucraina, mica la Russia ha vinto sotto ogni punto di vista (territoriale, economico, politico).
    No, le cose sono esattamente così.
    Il problema non è che in Ucraina combattono ragazzini ed anziani, non è nemmeno che più tardi accettano la resa meno territorio perdono, persino i morti non contano in questa faccenda.
    Il problema è che Putin, preso per il culo ed a difesa di ovvi e palesi interessi che qualsiasi stato serio avrebbe adottato, non vuole rendersi conto che ha perso.
    Rimane il problema del perché allora, se ha perso, non dettiamo noi le condizioni, e se ha perso perché dobbiamo armarci per 800 miliardi nostri, senza consenso popolare (salvo 4 bigotti fedeli al partito), e fissare una data in stile napoleonico per la battaglia.

    E poi gli ucraini sono ingegnoso, quale azione da loro commessa potrebbe essere considerata terrrorismo?

    Il gasodtto nostro, pagato, l’ingegno di far ricadere la colpa su putin.

    L’attentato al centro commerciale, l’assassinio di dugina, le minacce mafiose all’italia, la false flag di Bucha. Ammazza che ingegno.

    Ingegnosi soprattutto a fottersi i soldi, nel paese più corrotto al mondo, hanno superato pure toto che vendeva la fontana di trevi.
    Pensi che Ingegnosi, davanti a cotanti fessi europapalei che manco hanno chiesto una rendicontazione per miliardi e armi, ed ora che il governo del comico presidente scaduto cade a pezzi, mentre con noi pretendono il tracciamento delle operazioni e che conserviamo ricevute per anni.

    Un occidente corrotto intero che lotta contro un unico stato, vasto a dir poco, dalle risorse infinite. Anche questo è ingegnoso, come la storia dimostra. È ingegnoso e anche il non accettare seriamente tutte le posizione diplomatiche russe dal 2014 ad oggi, prendendoli per i fondelli.
    Ammazza quanto sono furbi.
    E infatti, I fessi siamo noi, e si vede.

    La Kallas è l’esatta rappresentazione del livello culturale italiano, con tutte le sparate ignoranti che tira fuori, e ursula è l’artefice degli istinti rabbiosi di quanti ragionano di pancia (e di deretano), anziché di testa.
    Questo è esattamente il parametro per il quale gli ucraini sono Ingegnosi, e noi fessi.

    Mi sforzo ogni tanto di ricordare a me stesso che I 4 bigotti di cui parlavo, 4 sono, mentre fuori c’è un mondo che ne ha le scatole piene di tante menzogne e tanto schifo.

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  5. Diceva il buon Leonardo Sciascia:ncapu capu minnulicchia.Che vuol dire una cosa insensata sopra un’altra ancora piu’ insensata.I provvedimenti Covid erano cosi,insensati ab origine ,volutamente pero’.

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  6. Pandemenza2.0: giunti alla la terza dose al 70% della popolazione grazie a ricatti e privazioni. La storia degli over 50 la sapevamo tutti che non avrebbe funzionato, ma ormai avevano attenuto quello che volevano e, soprattutto, la macchina si è spostata tutta sulla guerra, nuovo fronte dal quale ottenere speculazioni e forzature!
    Et voila.
    Il peggio deve ancora arrivare… ma solo per chi non crede all’ unico vero Re: Cristo

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  7. @Gino sei analfabeta come una capra perché non riesci a capire gli errori che fai quando scrivi pertanto tu al massimo mi arrivi all’ombelico e ringrazio Dio che non ho la testa del tuo amico saputello de noartri. Salutatemi la bestia di Putin difesa da voi piccolini.

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  8. Gino SerGino dal mauto vedo che ti sei dato al lecchinaggio estremo. A chistu tiatru re licchini🤮🤮🐑🐑🐑

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  9. Una grande potenza militare, convinta della propria invincibilità, avrebbe messo in ginocchio in una manciata di giorni un paese privo delle risorse economiche e militari necessarie per affrontare cotanto nemico. Non è accaduto. Viene il sospetto che la grande potenza militare non sia così grande e non sia nemmeno autosufficiente dovendo mendicare droni iraniani, missili e soldati nordcoreani, componenti elettroniche cinesi. E viene anche il sospetto che Golia, nonostante le dimensioni e i possenti muscoli, manchi di efficacia e strategia militare. Quattro anni di guerra sono quattro anni di guerra, sotto le bombe i droni i missili, e Davide ha dimostrato un coraggio e una resistenza straordinari. Se l’Italia fosse stata invasa non avrebbe resistito più di 12 ore. Quindi c’è poco da deridere gli Ucraini. E c’è poco da deridere il “burattino” Zelensky. Certo che se la vocazione naturale è la fuga o la resa, Zelensky non è il tipo di presidente da augurarsi di avere. Bandiera bianca e fondoschiena al riparo da droni e chi se ne fotte della libertà. L’irruzione della corruzione e cessi d’oro in mezzo alle macerie e ai morti è intollerabile e inevitabilmente indebolisce e offusca la resistenza e la reputazione stessa di Zelensky che ne esce ammaccato. Ma, e c’è sempre un ma in queste questioni, che dire del regime cleptocratico di Putin, fondato sulla corruzione che spedisce l’anticorruzione in Siberia, com’è accaduto a Navalny? E non è mia opinione. E che dire del regime ultracleptocratico dei Witkoff e soci di là dall’oceano? Tutte mammolette? E le mammolette italiane? Il punto non è sedersi o meno su un cesso d’oro, ognuno si sieda sul cesso che gli pare, il punto è il tentativo di ridisegnare il potere in Europa e nel mondo, il revanscismo e il neoimperialismo, e decidere se stare a guardare o fare qualcosa, qualunque cosa per la propria difesa e per la difesa di coloro che da 4 anni combattono anche per noi. Ma che il bue dia di corrotto all’asino che lotta in una nazione cannibalizzata da un criminale è troppo. E chiedersi, infine, se al posto di Zelensky, mentre carri armati nemici varcavano i confini e sapendo cosa lo aspettava, avreste accettato un passaggio a Palm Beach. Ci vuole un po’ di pudore in più prima di tranciare giudizi a vanvera.

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  10. Dot.sa Faletti, le viene mai in mente che quello che avrebbe dovuto fare la Russia in pochi giorni sarebbe in realtà ciò che fanno da sempre gli occidentali, ossia radere al suolo e destabilizzare paesi con apparenze infondate?
    Il suo ragionamento parte da un punto di vista holliwoodiano.
    Le viene inoltre mai in mente che iran, Corea etc siano nei brics e cooperino commercialmente e quindi anche militarmente, a livello di scambi, intelligence etc., come fanno naturalmente i paesi occidentali?
    Oppure anche noi mendichiamo uomini ed armi in base all’evenienza? Siamo nella nato, giusto?
    E loro sono brics.
    Quindi, lasciamo da parte i ragionamenti di questo tipo.

    La Russia ha tempo, uomini, mezzi, intelligence, strategia, lungimiranza e tanta pazienza.
    E gli spauracchi di una guerra o del radere al suolo l’ucraina partono sempre e soltanto dalla narrazione nostrana.
    In poche parole, si crea il problema da soli ed automaticamente hanno già la soluzione.
    E mentre si distoglie lo sguardo guardando sempre in casa altrui, a noi spariscono soldi ed avvengono le peggiori porcate.
    Armi di distrazione di massa, vengono chiamate ormai da tempo.

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  11. Verissimo gli asini che cantano restano sempre asini.
    Poi c’è gente in giro come dice un mio amico che ” si crede cavaliere controrivoluzionario ma per destriero ha solo il cavallo dei pantaloni.”

    E che dire di chi ……ha paura a scrivere quello che pensa …….e mette tanti ……….? Oh forse è un nuovo modo di balbettare.Si chiama dito ad intermittenza.

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  12. Sig Paolo
    Esatto. Hanno la possibilità di eliminare il tiranno Putin, è il burattino Zelenski cerca la pace??? Ma se la Russia è a pezzi, perché la Nato non la invade? Perché cerca la pace il burattino? Visto ha vinto? E sta per sedersi al Cremlino??
    Trump padrone del mondo che si permette il lusso di chiudere lo spazio aereo venezuelano, lotta al narco traffico recita, però lo stesso Trump non apre bocca su un presidente come Hernandez, che è uno dei più grandi trafficanti.
    Ma il tiranno è Putin.
    Se il burattino voleva la pace, doveva pensarci prima, rispettare gli accordi di Minsk.
    Si è fatto fregare dagli americani, adesso gli rimangono i falliti disagiati europei.

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  13. Io ci metto il covid d’apertutto perché essendo scarso di argomenti almeno mi salvo così, scusate i miei limiti😢

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  14. Lei non si rende conto della fortuna che ha.Nel tanto bistrattato occidente le è consentito di dire quello che vuole e di rilanciare la narrativa russa.A parti invertite già da tempo sarebbe ospite di una bella cameretta in Siberia
    Noi siamo asini e cantiamo.Liberi.
    Vorremmo continuare ad essere tali se lei permette e se è il caso cantare quando e quanto vogliamo

    Gino la smetta di mettere ……… Sembra che abbia un problema al dito.
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  15. Commentatore, non potete cambiare disco? Sempre, sempre le solite frasi, che non solo si sentono o leggono nei media, ci tocca pure ascoltarle da chi a corto di idee proprie.

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  16. Messaggino
    È sicuro di poter dire e fare ciò che vuole? Quindi dobbiamo credere alle menzogne?
    Messaggino la smetta per favore

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  17. Sig. Gino, la situazione è talmente paradossale, che da altri punti di vista il comico a tre gambe dovrebbe chiedere i danni per l’inettitudine politica, diplomatica e strategica europapalea. Se avesse chiuso un accordo con Minsk, non avrebbe perso faccia, uomini morti, territori e risorse, e non sarebbe li li con un piede sull’aereo per scappare e cercare rifugio da qualche parte.

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  18. Massaggino Geremia non Messaggino.
    Io credo in quello che voglio e lo stesso fa lei.Non capisco perché devo credere in quello che scrive lei
    Si tenga le sue ossessioni se ci tiene tanto,ma non pretenda che io le debba condividere.
    Lei non si rende conto che le priorità nella vita non sono uguali per tutti

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  19. È più figo Messaggino
    Lei può credere sempre a ciò che vuole, ma non pretenda che gli altri seguano le menzogne che segue lei, è quelli come lei.
    Le menzogne dell’ occidente sono inverosimili, le faccio un solo esempio, il gasdotto fatto saltare da Putin, poi arrestano ucraini per aver fatto saltare il gasdotto, per non parlare di pale, 800 soldati al giorno, Bucha, ospedale oncologico per bambini, missile sul mercato, missile di F16 polacco su una abitazione, aereo Von der Layen attaccato da Hacker, Putin malato, addirittura morto, la Wagner che ci spediva gli immigrati, la Russia senza armi, lista ancora lunghissima per quelli come lei. La smetta per favore.

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  20. Geremia, c’è un canale italiano che ha raccolto tutte le bufale appurate dei nostri media e segnalate dai lettori che sul web sta spopolando. Il titolo che hanno dato è Mai dire Kiev, ed in palio c’è il ‘palone d’oro’.
    Ne stanno raccogliendo 10 al giorno già da una settimana, c’è da sbellicarsi dalle risate, impossibile ricordarle tutte, è un lavoro monumentale.
    E noi stiamo qui a discutere con persone che tengono sempre solo la bandierina in mano, sperando non si siano fatte tatuaggi tipo, oltre a quello del lasciapassare, del tridente.
    Questo è il livello.

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  21. Io ho tanto tempo a disposizione, mi informo su Facebook e siti che solo noi eletti possiamo visitare pertanto io sono il difensore di Putin lo Zar, colui che mi farà capo di gabinetto appena avrà bisogno o il bisogno.

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  22. Il fattore decisivo che ha reso possibile la continuazione della guerra di Putin è il sostegno cinese. Gli Stati Uniti non hanno fatto alcun tentativo di tagliare questa ancora di salvezza, ad esempio con sanzioni secondarie. Dati brillanti sull’economia russa: introiti petrolio -35% in un anno, crescita + 0,6%, 17 settori industriali in caduta, riserve auree in vendita, inflazione al 10%, tassi al 16,5%.

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  23. Massaggino semplice

    Dopo tutti gli esempi da lei elencati mi devo uniformare alle sue scoperte o posso avere un mio pensiero?
    Lei segua la narrativa russa se si sente rassicurato e lasci liberi di scegliere chi si beve le menzogne dell’occidente.
    E si sollazzi con le freddure su Kiev così se riesce a riderne si fa il sangue un po’ più dolce.
    E si faccia una settimana bianca
    Magari in Siberia

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  24. Non è narrativa russa. Ma occidentale.
    Vedo che è disinformato oltre a seguire la propaganda che gli propinano.
    Ho appena finito una vacanza da poco.
    Lei per le vacanze segue cosa gli propinano, perché aspetta gli ordini.

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  25. Dott.ssa Falletti,
    Desidero aggiungere un tassello alle sue considerazioni.
    https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/asse-occulto-usa-russia-qual-e-il-piano-per-smantellare-la-ue-/6d5e6543-6740-4f02-ac17-b573bde99xlk.shtml
    Ho sempre pensato che una Europa Unità non piace. Non piace alla Russia, è detestata dagli USA ed aggiungo che preoccupa la Cina.
    La guerra in Ucraina è il banco di prova per il futuro di noi europei, potremo diventare vassalli o essere artefici del nostro futuro.
    La strada è stretta e piena di ostacoli, ma io resto fiducioso.

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