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Scoperta in provincia di Siracusa una nuova specie di ragno 

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28 Novembre 2025 – Un team di ricercatori del Dipartimento di Scienze dell’Università degli Studi Roma Tre ha individuato una nuova specie di ragno, molto simile a una formica, sia nell’aspetto, sia nel comportamento.
Il nuovo ragno è stato individuato nella riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande, in provincia di Siracusa. La nuova specie, denominata Leptorchestes elisae, è stata descritta in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Fragmenta Entomologica con il titolo “A new species of the genus Leptorchestes Thorell, 1870 from the Pantalica Natural Reserve (Sicily, Italy) (Araneae: Salticidae)”.
Lo studio è stato svolto da Tommaso Fusco, dottorando in Biologia Ambientale, Andrea Di Giulio, professore di Zoologia e responsabile del Laboratorio di Entomologia e Parassitologia del Dipartimento di Scienze dell’Università Roma Tre, e Stefano Cantone, ricercatore del CREA di Acireale.
La ricerca si inserisce in un progetto iniziato nel 2022 dal dott. Stefano Cantone insieme al professor Andrea Di Giulio. Questo progetto è stato sviluppato anche nell’ambito del National Biodiversity Future Center.
Le raccolte sul campo sono state svolte negli anni 2023 e 2024 e le analisi morfologiche nel laboratorio di Entomologia e Parassitologia del Dipartimento di Scienze.
Dettagli morfologici diversi dai ragni affini
La nuova specie si distingue da quelle affini per alcuni dettagli morfologici degli organi riproduttori maschili e femminili, caratteri fondamentali per il riconoscimento delle specie.
“A giugno 2023, mentre ero impegnato in alcuni campionamenti entomologici a Pantalica insieme al mio collega Lorenzo Fortini, notiamo dei ragni molto simili a formiche, sia nell’aspetto, sia comportamento. Una volta tornato in laboratorio mi sono accorto che questi campioni avevano caratteristiche morfologiche atipiche rispetto ai ragni dello stesso genere e così abbiamo iniziato ad analizzarli più approfonditamente” racconta il dottorando Tommaso Fusco.

La somiglianza con le formiche, come quella mostrata da Leptorchestes elisae e tutte le specie appartenenti a questo genere, è un fenomeno noto come mirmecomorfia. A differenza di quello che si possa credere, questa strategia non facilita la predazione delle formiche da parte del ragno, ma gli conferisce una protezione dall’attacco dei suoi predatori, soprattutto rettili e uccelli, vista la repellenza e aggressività delle formiche.
Malgrado la diffusa fobia umana nei confronti dei ragni, vale la pena ricordare la loro fondamentale importanza ecologica per il ruolo di predatori che regolano l’abbondanza delle loro prede, favorendo la funzionalità degli ecosistemi terrestri.
“È importante ricordare che il primo passo per conservare la biodiversità è conoscerla” afferma Andrea Di Giulio, entomologo dell’Università degli Studi Roma Tre. La scoperta di questa nuova specie di ragno conferma l’importanza della formazione di nuovi giovani tassonomi in grado di riconoscere e valorizzare la biodiversità, una competenza che ha visto l’Italia leader a livello mondiale in passato, ma che ora purtroppo si sta perdendo a causa del cambiamento delle priorità di investimento che penalizzano fortemente la ricerca di base.

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