
Paternò, 20 Novembre 2025 – Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Paternò per infiltrazioni mafiose. La decisione, assunta su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è stata presa in seguito agli esiti della Commissione di accesso antimafia, istituita nei mesi scorsi dall’allora prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi.
La gestione del Comune sarà affidata a una Commissione straordinaria per la durata di diciotto mesi.
L’accesso ispettivo al Comune era stato disposto come conseguenza diretta dell’operazione antimafia denominata “Athena”, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Paternò nell’aprile del 2024.
L’inchiesta aveva scosso l’amministrazione cittadina, coinvolgendo direttamente figure di spicco come Nino Naso, Sindaco, Turi Comis, ex Assessore e Pietro Cirino, Amministratore.
Questi, insieme agli esponenti della criminalità organizzata Vincenzo Morabito (ritenuto presunto reggente e uomo legato ai Laudani di Catania) e al presunto affiliato Natale Benvenga, sono stati indagati e oggi imputati per il reato di voto di scambio politico-mafioso.
Secondo l’accusa, coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dalle sostituzioni procuratrici Tiziana Laudani e Alessandra Tasciotti, il meccanismo corruttivo si sarebbe concretizzato durante le elezioni comunali del 2022.
Il presunto “scambio” era legato alla promessa di voti da parte del clan in cambio dell’assunzione a tempo determinato di due persone ritenute vicine alla cosca. Le assunzioni avrebbero dovuto avvenire presso l’azienda Dusty, società che a Paternò si occupa del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti.
Si attende ora l’insediamento della Commissione straordinaria che avrà il compito di ripristinare la legalità nell’ente locale.













