
Ragusa, 18 novembre 2025 – La Procura della Repubblica di Ragusa ha richiesto e ottenuto una misura restrittiva nei confronti di M.R., un 28enne ragusano, gravemente indiziato per il reato di maltrattamenti in famiglia.
L’azione si è resa necessaria in seguito a gravi episodi di violenza. Il giovane si era scagliato con particolare veemenza contro la madre per delle richieste di denaro non esaudite, rendendo indispensabile un doppio intervento dei Carabinieri di Ragusa per sedare le liti domestiche. Data la natura dei dissidi e i comportamenti violenti, è stato immediatamente attivato il cosiddetto Codice Rosso.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Ragusa Principale hanno portato alla luce precedenti atti vessatori che coinvolgevano anche la sorella. Sulla base di questi elementi, il G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa aveva disposto l’allontanamento del giovane dalla casa familiare e il contestuale divieto di avvicinamento alle vittime.
Nonostante l’applicazione della misura cautelare fosse operativa da poche ore, il 28enne ha manifestato l’intenzione di non rispettare il provvedimento. Il giorno successivo alla notifica, M.R. si è recato nuovamente fuori dall’abitazione e ha tentato di accedervi, chiamando egli stesso i Vigili del Fuoco e asserendo falsamente di aver smarrito le chiavi e di non riuscire a contattare i familiari.
La circostanza, ritenuta alquanto singolare e sospetta dai VV.FF., ha portato all’allerta del Numero Unico di Emergenza. Sul posto è immediatamente intervenuta una Gazzella della Sezione Radiomobile della Compagnia di Ragusa.
Grazie alla conoscenza diretta del richiedente e della misura cautelare appena disposta, i militari hanno potuto constatare l’evidente violazione del provvedimento di allontanamento e hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato.
Dopo le formalità di rito, il giovane è stato associato al carcere del capoluogo ibleo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Si ricorda che, in virtù del principio di presunzione di innocenza, il grado di responsabilità dell’indagato dovrà essere accertato in sede giurisdizionale.













