
Modica, 17 Novembre 2025 – A distanza di oltre una settimana dalla diffusione della notizia riguardante una presunta aggressione verbale subita in un contesto istituzionale, la consigliera comunale coinvolta rompe il silenzio meditato e interviene per chiarire la sua posizione, smentire le ricostruzioni errate e sollecitare un atto di responsabilità da parte del collega reo.
La consigliera ribadisce con fermezza la gravità dell’episodio – un “insulto rivolto con atteggiamento minatorio e prevaricatore” durante un dibattito democratico – ma sottolinea che il suo gesto di denuncia è un imperativo etico, non una strumentalizzazione politica. “Lotto quotidianamente per le donne vittime di ogni forma di violenza, anche verbale, e dico loro di denunciare sempre. Quindi la mia è una denuncia, perché sono io che per prima devo dare loro l’esempio,” ha dichiarato.
L’attacco, avvenuto in un luogo pubblico e in un contesto istituzionale, è ritenuto dalla consigliera un fatto grave che mina le basi del confronto democratico, dove dovrebbero regnare rispetto ed educazione.
“L’aggressione verbale, l’insulto che mi è stato rivolto […] è un fatto grave sia da un punto di vista politico che personale, e va denunciato soprattutto perché si è verificato in un luogo pubblico, in un contesto istituzionale,” ha precisato.
La consigliera ha scelto, finora, di astenersi dal dichiarare pubblicamente il nome del Consigliere Comunale irrispettoso, motivando l’attesa: si aspetta che questi “si assuma le proprie responsabilità e chieda scusa.”
Tuttavia, il protrarsi del silenzio del diretto interessato ha portato a un’amara constatazione: “Invece è rimasto silente e tace di fronte alle accuse che la stampa rivolge immotivatamente ad un collega.”
Per questo motivo, la consigliera ha ritenuto urgente intervenire per correggere le speculazioni mediatiche e difendere un collega innocente. “Mi corre l’obbligo di smentire gli articoli di giornale che accusano il consigliere Giorgio Civello, estraneo alla vicenda che mi riguarda,” ha chiarito in modo netto.
In conclusione, la consigliera ribadisce di non aver rilasciato in precedenza comunicati stampa o attacchi personali, ma di agire ora per una questione di principio e coerenza con la sua battaglia contro la violenza di genere, sollecitando ancora una volta l’atto dovuto di scuse e il ripristino del decoro istituzionale.














6 commenti su “Caso aggressione verbale a Modica. La Consigliera Guccione replica: Civello estraneo alla vicenda ma sollecita le scuse: “Basta silenzio””
a volte prima di scrivere sarebbe opportuno verificare la notizia
Consigliera Guccione, se si ritiene tanta offesa perchè non va a denunciare il “reo” come Lei lo definisce in procura? Sicuramente avrà testimoni e tutto quanto le occorre per fare lavorare gli avvocati.
Con questa ulteriore uscita “di cronaca” sembra che cerchi più un processo mediatico che giudiziale. Vada in procura e la sua offesa tra qualche anno sarà giudicata dal tribunale. Nel frattempo il consiglio comunale sarà composto da tutt’altre figure.
Se però vuole le scuse pubbliche, questo lo deve chiedere all’interessato, i cittadini intanto si alzeranno lo stesso la mattina per andare a lavorare.
Nova bubbligidà brogrezo
Non si capisce perché uno spazio su un giornale!!! Visto che la Signora difende le donne dalle violenze, dovrebbe sapere le sedi più consone per denunciare! Ai cittadini interessa la buona Amministrazione della Città e non le storie patetiche, che sicuramente non fanno perdere il sonno da agenzia delle entrate. Che tristezza! Poi visto che il comune è la casa delle comunità cittadine, cosa vuol dire esporre le bandiere come espressione unanime e collettiva? In tutto manca equilibrio, ma tanto esibizionismo!
Un avvocato che cerca visibilità. Il resto è fuffa. Denunci nelle sedi opportune. Il resto è solo un vano tentativo di visibilità. E ci fosse querela di controparte?
Scusate, ma in questa foto il consigliere mette la bocca a “culo di gallina”? Lo so che non centra niente e di certo non vorrei offendere la sensibilità di nessuno… Era solo una mia curiosità istituzionale.