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Tre nuovi pozzi petroliferi, a largo della costa iblea, potrebbero nascere nel 2026

Tempo di lettura: 2 minuti

3 Novembre 2025 – Tre nuovi pozzi petroliferi, a largo della costa iblea, potrebbero nascere nel 2026. La conferma arriva dal Ceo della società di esplorazione petrolifera e del gas Energean, Mathios Rigas, rilasciata in queste ore al Corriere della Sera, il quale ha dichiarato di essere interessato ad un’area che ricade nelle vicinanze della Vega B, la piattaforma che da 40 anni circa (dal 1987, per l’esattezza) opera nel Canale di Sicilia. “Con nuove autorizzazioni — dichiara il ceo di Energean, Mathios Rigas — potremmo aprire tre nuovi pozzi petroliferi per Vega di fronte a Pozzallo (…). Potrebbero triplicare la produzione con le infrastrutture già esistenti. Abbiamo chiesto licenze esplorative per il gas nel Mar Ionio, al confine con le acque greche dove deteniamo già un permesso molto promettente. Sappiamo che ci sono resistenze a livello di politica locale, ma nel frattempo Croazia e Grecia, dove siamo presenti, sono molto attive avendoci di recente consentito di avviare nuove perforazioni”.
Dunque, si torna a parlare di trivelle nel Canale di Sicilia. Il “pacchetto” di trivellazioni fa parte delle oltre trenta licenze nell’oil and gas assegnate dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dopo l’estate per condurre nuove esplorazioni. Con il blocco delle trivelle, scattato prima con la moratoria del 2019 e poi con l’approvazione del Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee (Pitesai) avvenuta a febbraio 2022 in piena crisi energetica, l’Italia ha fermato lo sviluppo della produzione di petrolio e gas, nonostante la sua ricchezza del sottosuolo. Ma dopo che il Piano è stato annullato dal Tar del Lazio in primavera, le aziende — big come Eni in Basilicata e Canale di Sicilia, ma anche altri gruppi — hanno fatto richiesta al Mase di riattivare i titoli minerari.
Ad oggi, la piattaforma Vega A estrae una buonissima quantità di petrolio. Installata nel 1987 su un fondale di 120 metri al largo di Pozzallo. la piattaforma è la più grande dell’offshore italiano e pesca con venti pozzi da un giacimento a quasi tremila metri sotto il fondo marino.
Si attende adesso la nota delle tante associazioni ambientaliste che, sicuramente, dopo le affermazioni di Rigas e della notizia del nuovo assalto ai fondali marini, non faranno mancare la loro lotta per impedire l’avvio di nuove perforazioni.

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6 commenti su “Tre nuovi pozzi petroliferi, a largo della costa iblea, potrebbero nascere nel 2026”

  1. Le associazioni ambientaliste sono quelle che hanno dato il loro benestare per quello scempio di parco eolico davanti alla nostra costa.
    Avanti col petrolio, che si si sta dando la clava in mezzo alle gambe, e con le nuove tecnologie non si inquina più come una volta, anzi.

    Secondo diversi studi i nuovi motori inquinano decisamente molto meno di una qualsiasi carriola elettrica, calcolando impatto dalla produzione allo smaltimento alle ricariche.

    Per non parlare della co2, smentita e strasmentita, addirittura con questa storia in alcune zone al nord e vietato accendere camini e stufe a pellet sotto credo 300 Mt di quota. Ma stiamo dando i numeri?

    E finiamola con ste baggianate.

    E a proposito di baggianate, il petrolio non doveva terminare anni fa?
    Oppure non è di origine fossile ma abiotica, come affermano diversi scienziati?
    Avanti, ho le reti pronte per la pesca…

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  2. Molte associazioni ambientaliste (non tutte) compresi i Gretini finanziati da Kil Bill e dopo la disfatta sull’imbroglio green, per un bel pò meglio se si riposano. Tanto al caro Bill Gates, Trump tramite USAID gli ha chiuso i rubinetti del dollaro per finanziare l’abominio. Con la scusa del green, della CO2, dell’elettrico, del cambiamento climatico, a finire con la geoingegneria, hanno deturpato il paesaggio di mezzo mondo con pannelli e pale mentre i Gretini deturpavano i Monumenti, le opere d’arte, bloccavano strade, per finire con la vacanza in Israele.
    Sulla piattaforma Vega nel passato i nostri politici ci facevano le campagne elettorali dicendoci che i siciliani e specie gli Iblei, la benzina l’avremmo pagata di meno se non la metà. Ora non voglio immaginare con tre pozzi quante favole sentiremo.
    Queste trivellazioni se si faranno o no, poco importa, importa invece il fatto che essendo che si parla di trivellare, vuol dire che la “transizione ecologica” è stata un’altra truffa colossale che presto dobbiamo dimenticare. Chi pagherà per tutto questo? La lista è lunga, adesso mi viene in mente il nostro ex Santone ecologico Cingolani che attualmente svolge il ruolo di AD nella Leonardo. In pratica è passato dal produrre green ad armi e affini. E cù c’addiri cosi!

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  3. Ieri in un noto programma televisivo scientifico, gli esperti a libro paga recitavano che una persona che fuma all’ aria aperta inquina più di un’auto 😂😂😂Ve lo immaginate? I fumatori nei posti di movida inquinano i quartieri più delle auto 🤭🤭🤭 😂😂😂😂😂 favole per i nostri intellettuali, Platea che applaude e crede a questi attori da circo…..Jack, Peppe, Piero, Ciccio, anonimus, anonimo, Macco, Pippi, vincenzi, insomma il “solito” personaggio. 🤭🤭😂😂😂 Aspettiamo le loro illuminate opinioni…..😂😂🙋🙋

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  4. Io applaudo a questo: “una persona che fuma all’ aria aperta inquina più di un’auto” ??? 🤣
    ma veramente a me non me ne frega una beata m…a di pensare o leggere queste sciocchezze.
    Ma Gino, passi il tempo a leggere e sparare queste balle, ma proprio non hai nulla da fare? il “solito” personaggio 🤭?
    ma chi è questo fantomatico personaggio che ti fa disperare, almeno così lo conosciamo tutti 😂😂😂
    Fantomas o Diabolik?

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  5. U petrolio ni servi
    Cama affari ??
    U tiniemu suttaterra .
    E uccattamu ne testi antrusciati?
    E poi chi lavora sopra la piattaforma guadagna benissimo.
    E poi il comune in cui ricade la trivella si pappa le royalty

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