
Dal 24 al 30 ottobre, Wuxi diventerà l’epicentro del taekwondo mondiale. Nel modernissimo Taihu International Expo Center si consumerà una settimana che può riscrivere gerarchie consolidate e consacrare nuovi eroi. Dieci azzurri sfideranno oltre cento nazioni in quello che rappresenta l’appuntamento clou del 2025.
La Federazione Italiana Taekwondo ha selezionato una squadra che mescola saggezza olimpica e fame giovanile, guidata da due fuoriclasse che hanno già assaporato il titolo iridato. Dell’Aquila e Alessio tornano in Cina con un obiettivo chiaro: riprendersi il mondo.
Dieci azzurri per un sogno iridato: la squadra che sfida il mondo
La delegazione italiana a Wuxi porta i colori azzurri in tutte le dieci categorie scelte dalla FITA, un segnale di ambizione che non lascia spazio a interpretazioni. Ogni peso ha il suo interprete, ogni tatami avrà un tricolore a difendere l’orgoglio nazionale.
Vito Dell’Aquila e Simone Alessio rappresentano la spina dorsale di una squadra costruita per competere ai massimi livelli. Nei -58 kg e -87 kg rispettivamente, i due campioni olimpici e mondiali guideranno con l’autorevolezza di chi conosce il peso delle aspettative e la leggerezza necessaria per trasformarlo in performance.
Ma l’Italia non vive solo di stelle consolidate. Ilenia Matonti nei -49 kg porta l’esperienza olimpica di Parigi 2024, mentre Anna Frassica nei -53 kg rappresenta quella Next Gen che brucia le tappe con fame agonistica precoce. Giada Al Halwani (-57 kg), con il suo background da studentessa di Medicina, incarna perfettamente il doppio binario atleta-professionista che caratterizza il movimento azzurro.
La componente maschile completa il mosaico: Andrea Conti (-54 kg), Dennis Baretta (-63 kg), Ludovico Iurlaro (-68 kg), Angelo Mangione (-74 kg) e Mattia Molin (+87 kg) sono pronti a dimostrare che la profondità di rosa italiana non conosce categorie deboli.
Una squadra che parla il linguaggio dell’eccellenza trasversale.
Dell’Aquila e Alessio: caccia al bis iridato
Le storie di Vito Dell’Aquila e Simone Alessio si intrecciano come fili di una stessa trama olimpica, eppure mantengono identità distinte che le rendono entrambe affascinanti. Alessio ha aperto la strada nel 2019 a Manchester, conquistando l’oro mondiale nei -74 kg con una prestazione che ha segnato una prima storica per il taekwondo italiano. Quel titolo iridato non fu solo medaglia personale, ma certificato di credibilità per un intero movimento che fino ad allora aveva sfiorato senza mai toccare la vetta mondiale.
Dell’Aquila ha seguito un percorso diverso ma altrettanto glorioso. Dopo l’oro olimpico di Tokyo 2020 che lo ha consacrato a livello planetario, è arrivato il Mondiale 2022 di Guadalajara nei -58 kg, entrando nel ristretto gruppo di azzurri capaci di laurearsi campioni del mondo dopo i Giochi. Un’impresa che richiede non solo classe tecnica, ma quella fame agonistica che non si spegne nemmeno dopo aver toccato l’Olimpo.
Entrambi arrivano a Wuxi con un obiettivo dichiarato che pesa come un macigno: cercare il bis iridato in un momento della carriera dove confermarsi diventa più difficile che emergere. Alessio ha cambiato categoria, spostandosi agli -87 kg, sfida nella sfida che richiede adattamento fisico e tattico. Dell’Aquila resta fedele ai suoi -58 kg, territorio conosciuto ma mai scontato in un panorama mondiale che si rinnova continuamente.
Le aspettative sono alte, ma loro le trasformano in carburante. La Cina li aspetta per vedere se i campioni italiani sanno ancora dettare legge.
Il programma di fuoco: sette giorni che valgono una stagione
La distribuzione delle gare lungo la settimana segue una coreografia studiata che culmina negli ultimi due giorni, quando il peso delle categorie e quello delle aspettative coincidono in un crescendo drammatico. Il 24 ottobre apre le danze Mattia Molin nei +87 kg, peso massimo dove la potenza incontra la tecnica, seguito da Giada Al Halwani che inaugura la competizione femminile.
Il 25 ottobre entrano in scena Dennis Baretta e Ilenia Matonti, mentre il 26 porta sul tatami Andrea Conti e soprattutto Simone Alessio, prima stella di cartello a cercare gloria mondiale. La settimana rallenta strategicamente il 27 ottobre, giornata senza azzurri che permetterà allo staff tecnico di analizzare avversari e tattiche in vista del finale.
Il 29 ottobre sarà il giorno di Vito Dell’Aquila, momento clou dell’intera spedizione dove l’oro olimpico di Tokyo cercherà di riprendersi il titolo mondiale. Il gran finale del 30 ottobre vedrà protagonisti Angelo Mangione e Anna Frassica, diciassettenne che chiuderà la settimana azzurra con quella fame di futuro che caratterizza la Next Gen.
Il format “Best of 3” rende ogni incontro una maratona di intensità, dove chi conquista due round su tre scrive il proprio destino. Non esistono vie di mezzo.
Wuxi chiama, l’Italia risponde: tra continuità e nuovi talenti
La squadra italiana arriva in Cina con quella consapevolezza che deriva da anni di lavoro strutturato. Non si tratta di sperare nella medaglia improvvisa, ma di confermare una competitività che ormai è diventata costante in ogni appuntamento internazionale.
L’obiettivo federale è chiaro: valorizzare i profili emergenti senza togliere munizioni ai leader già affermati. Dell’Aquila e Alessio devono sentire l’intero movimento alle spalle mentre cercano il bis iridato, ma allo stesso tempo ogni giovane che sale sul tatami di Wuxi sa di rappresentare il futuro immediato del taekwondo italiano.
La FITA ha costruito un ecosistema dove presente e futuro coesistono senza conflitti, dove l’esperienza olimpica si fonde con la fame giovanile in una miscela esplosiva. I Campionati del Mondo 2025 rappresentano il palcoscenico definitivo dove l’Italia dimostrerà se è nuova potenza stabilmente insediata nell’élite mondiale della disciplina.
Wuxi aspetta. Gli azzurri sono pronti a rispondere.













