
RAGUSA, 12 Ottobre 2025 – Ci sono tre indagati per la violenta aggressione avvenuta lo scorso 2 settembre nel centro storico di Ragusa, che ha destato allarme tra i residenti. Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Ragusa, hanno portato all’identificazione dei presunti aggressori di un uomo di 40 anni, originario di Vittoria, ferito gravemente in seguito alla colluttazione.
L’episodio ha richiesto l’intervento degli operatori sanitari del 118, che hanno trasportato la vittima in ospedale.
Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Ragusa ha emesso misure cautelari per i tre indagati: un tunisino di 27 anni, residente a Ragusa, è finito in carcere con l’accusa di minacce, un connazionale di 34 anni è stato ristretto agli arresti domiciliari e una ragusana di 36 anni, convivente del nordafricano finito in cella, che è stata sottoposta all’obbligo di dimora in città con il divieto di uscire di casa nelle ore serali. È accusata di essere concorrente morale e istigatrice dell’aggressione.
La Procura della Repubblica di Ragusa contesta agli indagati il reato di lesioni aggravate per futili motivi di vendetta.
Secondo la ricostruzione accusatoria, l’aggressione sarebbe scaturita da un precedente diverbio risalente al 28 agosto scorso, quando la vittima, il vittoriese, avrebbe insultato la donna indagata e preso a calci il portone d’ingresso della sua abitazione.
Le scrupolose indagini dei Carabinieri, del Nucleo Operativo di Ragusa, sono state suffragate da riprese di impianti di videosorveglianza e dalle testimonianze dei presenti, delineando una dinamica estremamente violenta.
Secondo quanto emerso, la vittima è stata prelevata da un locale di via Roma, dove si trovava con la compagna e un bambino, da due persone (una delle quali è il tunisino finito in carcere). Dopo essere stato trascinato fuori, l’uomo è stato costretto a seguirli fino all’incrocio con corso Vittorio Veneto, luogo dell’aggressione.
Qui è stato colpito con calci e pugni dai due tunisini indagati e con un colpo di bottiglia di vetro alla testa. La vittima è stata curata all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa, riportando fratture alle ossa nasali, trauma cranico e policontusioni, con ferite giudicate guaribili in oltre 40 giorni.
Subito dopo l’aggressione, sul posto sono arrivati i parenti della vittima e un gruppo di circa 15 tunisini che, nonostante la presenza dei Carabinieri, avrebbero continuato a colpire con schiaffi e pugni il nipote del vittoriese. La lite è stata sedata dalle forze dell’ordine. L’episodio è avvenuto mentre diverse persone, terminate di assistere alla rappresentazione del martirio di San Giovanni Battista in Cattedrale, stavano transitando nella zona.
I tre indagati, difesi anche dall’avvocato Michele Savarese per il tunisino in cella, saranno interrogati dal GIP del Tribunale di Ragusa nella mattinata di domani.