
Modica, 6 ottobre 2025 – A distanza di un anno e mezzo dalla revoca della concessione che ha portato alla chiusura del macello comunale, gli allevatori del comprensorio modicano continuano a subire gravi danni economici, mentre il futuro della struttura rimane avvolto nell’incertezza. La domanda sollevata dal gruppo Sinistra Italiana Modica è perentoria: a che punto sono le procedure per la riapertura?
La crisi del macello è iniziata nel maggio dell’anno scorso, quando, a seguito dell’accertamento di gravi anomalie da parte delle autorità sanitarie, l’Amministrazione comunale ha revocato la concessione alla ditta appaltatrice, determinando la chiusura a tempo indeterminato dell’impianto.
Questa prolungata inattività sta causando un duplice impatto negativo: danno agli allevatori modicani, costretti a rivolgersi ai macelli di altre città, affrontando costi aggiuntivi e disagi logistici per la macellazione del bestiame; la chiusura ha significato la perdita di lavoro per i circa venti dipendenti che svolgevano la loro attività all’interno della struttura.
Le comunicazioni dell’Amministrazione comunale in merito ai lavori di adeguamento hanno creato aspettative non ancora soddisfatte.
Nell’ottobre dell’anno scorso, l’Amministrazione aveva stimato che sarebbero stati necessari circa 300.000/400.000 euro per l’adeguamento della struttura alle normative sanitarie e strutturali, fissando il termine per la realizzazione delle opere necessarie al primo semestre del 2025.
Successivamente, con una delibera di Giunta del maggio scorso, si è deciso di procedere non con l’esecuzione diretta dei lavori e la successiva riapertura, ma con una gara d’appalto per l’affidamento del servizio di gestione del macello, presumibilmente comprensivo degli adeguamenti.
Oggi, a quattro mesi dall’ultimo provvedimento e ben diciotto mesi dopo la chiusura, la situazione è di totale stallo. Sinistra Italiana Modica, per voce di Vito D’Antona, chiede chiarezza all’Amministrazione comunale sui reali tempi di riapertura: “Non è dato sapere quando la struttura verrà restituita al servizio degli allevatori modicani, essenziale per l’economia del nostro territorio,” afferma il comunicato.
La comunità attende risposte concrete sulle tempistiche e sull’effettivo avvio della gara d’appalto necessaria a porre fine a questa emergenza che penalizza l’intero comparto zootecnico locale.