
POZZALLO, 03 Ottobre 2025 – “Aspetto con ansia una telefonata da parte del sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, per cercare di trovare una soluzione per questo difficile problema. Non è possibile che una città come Pozzallo non abbia un ufficio di collocamento aperto all’utenza e che i cittadini debbano andare fuori città anche per un semplice documento”. Lo dice il dirigente del servizio XIII per conto del Dipartimento Regionale del Lavoro, Giovanni Vindigni (foto). Dopo due anni e sei mesi dalla chiusura del centro per l’impiego di Pozzallo, sito in via Mazzini, nei pressi del Santuario Madonna di Portosalvo, difatti, non si riescono a trovare tutte le tessere per dare forma a questo puzzle. I viaggi dei pozzallesi, però, al fine di usufruire dei servizi dell’ufficio di collocamento, sono quotidiani. Per richiedere una Did ( Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, ndr) o la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, ndr) bisogna andare a Modica o ad Ispica. Una città di quasi 19 mila abitanti sprovvista di un ufficio assai importante, è imperdonabile. Soluzioni previste? Nessuna! “Scriva che sono in buoni rapporti col sindaco Ammatuna – dice ancora Vindigni – e sono sempre disponibile ad ascoltare le nuove proposte che arrivano da palazzo La Pira ma il punto nodale resta sempre quello: deve essere il Comune a fornirci una sede con tutte le suppellettili, il wi-fi, i computer, per riaprire un servizio essenziale per i pozzallesi. Ci era stata proposta la sede dell’Asi, che, per certi versi, potrebbe essere un’ottima soluzione ma non so perché da una proposta fatta anche nel corso delle ultime riunioni intercorse a Palazzo di Città, alla fine, poi, non se n’è fatto nulla”.
In sostanza, è il Comune a dover mettere i soldi per la riapertura dell’ufficio di collocamento. Con una piccola ma sostanziale differenza. Il Comune di Pozzallo è in dissesto, quindi reperire le somme risulta alquanto difficile. È il ping pong di una partita che dura da due anni e mezzo, tutti con le buone intenzioni di fare qualcosa ma con lo stallo a farla da padrona perché sostanzialmente non ci sono i soldi e, crediamo a questo punto, neanche la volontà di riaprire il Centro per l’impiego pozzallese.
Un mese fa circa, fu il consigliere comunale Giorgio Scarso, nel corso di un apposito Civico Consesso, a chiedere lumi al sindaco, dicendo che “Ammatuna – disse – è sì il sindaco dei cantieri aperti ma che poi non riesce a chiuderli”, salvo poi prendere rassicurazioni su una possibile riapertura.
Ad oggi, pero, di nuovo il buio. E molti dei consiglieri comunali sono convinti che, se apertura ci sarà, bisognerà aspettare il sindaco nuovo fra un anno e mezzo, con l’arrivo del nuovo inquilino a Palazzo La Pira. Chissà se il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, riuscirà “nell’impresa” di smentire coloro che siedono fra i banchi dell’opposizione consiliare.