
MARINA DI RAGUSA, 25 Settembre 2025 – Un’udienza cruciale si è tenuta davanti al Gip del Tribunale di Ragusa per l’incidente probatorio legato al tentato omicidio avvenuto a Marina di Ragusa lo scorso 7 giugno. Al centro del dibattito, la condizione psicologica del ventenne accusato di aver aggredito con un coltello al collo una sedicenne, amica di sua sorella.
L’incidente probatorio, richiesto dall’avvocato difensore Daniele Scrofani, aveva l’obiettivo di chiarire la capacità di intendere e di volere dell’indagato al momento del fatto. Il Gip ha nominato il professore Eugenio Aguglia, che ha confermato una “capacità di intendere e di volere scemata”, pur definendo il giovane “socialmente pericoloso”.
Di parere opposto il consulente della difesa, il dottor Giuseppe Catalfo, che ha sostenuto che il ragazzo fosse totalmente incapace di intendere e di volere al momento dell’aggressione e che non rappresenti una pericolosità sociale.
Entrambi gli esperti, tuttavia, hanno concordato su un punto: il ventenne sta attualmente meglio, è “compensato” e l’attacco subito in quel momento sarebbe stato di natura psicotica, senza lasciare residui duraturi.
La famiglia della vittima, una sedicenne originaria di Giarratana, ha affidato il proprio caso all’avvocato Francesco Villardita, che si prepara a una futura costituzione di parte civile.
Il ventenne, accusato di aver colpito la ragazza senza alcun motivo apparente, si trova attualmente agli arresti domiciliari presso una struttura specializzata per persone con problematiche psichiatriche. L’accusa è rappresentata dal pm Santo Fornasier. Le conclusioni dei periti saranno ora determinanti per il prosieguo del procedimento e per stabilire il percorso giudiziario che il ragazzo dovrà affrontare.