
RAGUSA, 23 Settembre 2025 –Dopo otto mesi e mezzo, il Collegio del Tribunale ha revocato la misura degli arresti domiciliari per Margherita Di Raimondo e il compagno Salvatore Germanà, titolari della casa di riposo “Villa Ortensia”. La decisione è stata presa in seguito all’istanza presentata dagli avvocati Giuseppe Lipera ed Enza Forte durante l’udienza di venerdì scorso, sotto il presidio della giudice Maria Rabini.
Pur accogliendo la richiesta di revoca, il Tribunale ha imposto a entrambi gli imputati l’obbligo di presentazione quotidiana ai carabinieri. Le parti civili non si sono opposte alla revoca degli arresti, mentre il pubblico ministero d’udienza, Gaetano Scollo, si è riservato di esprimere un parere in merito.
I due, insieme ad altri sette imputati denunciati a piede libero, sono attualmente coinvolti in un processo che ha suscitato particolare attenzione e preoccupazione nella comunità. La decisione di revocare gli arresti domiciliari segna un momento significativo in questo caso, che dovrà essere seguito con attenzione, sia dal punto di vista legale che sociale.
La casa di riposo “Villa Ortensia”, al centro di questa vicenda, è stata oggetto di controversie e denunce, rendendo la situazione delicata e complessa. La revoca degli arresti, sebbene non segni la fine del processo, apre a nuovi sviluppi e a una possibile esigenza di chiarimento rispetto alla gestione della struttura e alla tutela dei suoi residenti.