
Ragusa, 20 Settembre 2025 – Un’ondata di ricordi, risate e commozione ha inondato ieri sera Ragusa, quando gli ex alunni della prima classe di Elettrotecnici dell’ITIS (Istituto Tecnico Industriale Statale) si sono riuniti per celebrare i cinquant’anni dal loro diploma. Era il 1975 quando il gruppo, che aveva dato il via alla sezione Elettrotecnici nel lontano 1972, ottenne il tanto agognato titolo.
Come da tradizione dell’epoca, la classe era composta interamente da ragazzi. Molti di loro erano “pendolari” provenienti da diversi comuni della provincia, una condizione che ha segnato un’epoca di lotte studentesche. Durante la serata, tra aneddoti goliardici e nostalgici, è emerso con forza il ricordo di quelle battaglie. La più iconica fu la leggendaria occupazione della palestra dell’ITIS e la successiva assemblea al cinema La Licata, che portò a un risultato storico: l’ottenimento del trasporto gratuito per gli studenti pendolari.
All’appello hanno risposto in tanti, professionisti affermati, pensionati e figure di spicco nei loro rispettivi campi. Tra i presenti figuravano nomi noti come il musicista Mario Cavalieri, l’attore Giorgio Gurrieri (erede della tradizione del cognato Marcello Perracchio), il giornalista e fondatore di Tele Nova Ragusa Roberto “Lamparina” Voi, e l’allenatore di pallacanestro Checco Pioggia, che ha anche ricoperto il ruolo di consigliere comunale. Non sono mancati i “nomi d’arte” che riecheggiavano l’atmosfera scolastica, come Gianni “Cappuccinaro” Distefano e Salvatore “Mercedes” Spadaro.
Un momento particolarmente toccante è stata la videochiamata con Giuseppe Lo Giudice, allenatore di pallacanestro anche in serie A femminile, che ha potuto così partecipare all’evento da Pescara. Non tutti, purtroppo, sono riusciti a esserci. Tra gli assenti giustificati dai loro figli o nipoti, si sono ricordati con affetto Rosario Buscemi, Michele Di Nardo, Carmelo “Meno Panza” Massari e il veterinario Salvio Bufardeci.
La serata è stata un’occasione per rivivere un pezzo di storia ragusana, un’epoca in cui l’ITIS non era solo un luogo di studio, ma anche un crocevia di amicizie, sogni e impegno sociale che ha forgiato le generazioni future. Un legame che, a cinquant’anni di distanza, è rimasto forte e indelebile.