
POZZALLO, 10 Settembre 2025 – La nave Aurora della ONG Sea-Watch è stata fermata dalle autorità italiane nel porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa, a seguito di un disaccordo sul porto di sbarco assegnato dopo un’operazione di salvataggio.
La vicenda risale a tre giorni fa, quando l’equipaggio della nave ha tratto in salvo 75 persone nel Mar Mediterraneo. Inizialmente, alle nave era stato assegnato il porto di Reggio Calabria per lo sbarco. Tuttavia, la Sea-Watch ha deciso di non fare rotta verso quella destinazione.
La motivazione fornita dalla ONG è legata a presunti problemi di sicurezza: “La nave non sarebbe stata in grado di raggiungere [Reggio Calabria] in sicurezza a causa della scarsa capacità di carburante”, ha dichiarato la Sea-Watch in una nota.
Successivamente, il Centro di coordinamento del soccorso marittimo di Roma ha modificato la decisione iniziale, assegnando alla nave il porto di Pozzallo, raggiunto la mattina del 7 settembre. Nonostante questo cambio di rotta autorizzato, la nave è stata fermata.
Le autorità italiane sostengono che la nave avrebbe potuto raggiungere senza problemi Reggio Calabria, una posizione in netto contrasto sia con le dichiarazioni della Sea-Watch sia con la successiva decisione di assegnare un nuovo porto.
Nei prossimi giorni, la Prefettura di Agrigento determinerà la durata del fermo e l’ammontare della sanzione pecuniaria a carico della ONG. La vicenda evidenzia ancora una volta le tensioni tra le organizzazioni umanitarie e le politiche di gestione dei flussi migratori da parte delle autorità italiane.













