
La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, nella sua ordinanza del 26 gennaio 2024, non ha emesso alcuna sentenza di colpevolezza nei confronti di Israele per genocidio. Ha invece stabilito che alcune delle accuse mosse dal Sudafrica sono “plausibili” e ha ordinato a Israele di adottare misure per prevenire atti che potrebbero rientrare nella definizione di genocidio, come previsto dalla Convenzione del 1948. Si tratta di una misura cautelare, non di una condanna. Il processo sul merito è ancora in corso e potrebbe durare anni. Nonostante ciò, alcuni leader politici — come il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez in sedi ufficiali — e rappresentanti politici italiani delle opposizioni, hanno già definito Israele uno “stato genocida” senza attendere l’esito del procedimento legale. Tali dichiarazioni non solo violano il principio di presunzione d’innocenza, in Italia i processi mediatici ci hanno abituato a questo scempio, ma contribuiscono a infangare la reputazione di uno Stato sulla base di accuse ancora da dimostrare. Una condotta tanto più grave se si considera che gli stessi politici, in altri contesti, invocano “trasparenza e chiarezza” rigore giuridico e rispetto delle istituzioni internazionali. Quando però si tratta di Israele, sembrano pronti a sospendere ogni cautela, trasformando un’accusa in una condanna mediatica e politica. L’uso strumentale dell’accusa di genocidio — come evidenziato anche da analisi critiche sul piano giuridico e comunicativo — rischia di svuotare di significato un termine gravissimo, nato per descrivere crimini come l’Olocausto o il genocidio del Ruanda. L’applicazione disinvolta e ideologizzata di questa accusa non solo mina la credibilità del diritto internazionale, ma alimenta un clima di odio e delegittimazione che ostacola ogni prospettiva di dialogo. Chi davvero crede nella giustizia e nella verità dovrebbe attendere i fatti, rispettare i processi e condannare ogni forma di manipolazione politica delle accuse più gravi. Altrimenti, si tratta solo di propaganda travestita da moralismo.
9 commenti su “Ipocrisia e moralismo politico: il caso dell’accusa di genocidio a Israele…l’opinione di Rita Faletti”
Anche la sua difesa ad oltranza della politica di Apartheid e genocida che Israele conduce nei confronti del popolo Palestinese, odora di propaganda. La distrizione sistematica di esseri umani di ogni ordine di età, di case, scuole, ospedali e di qualsiasi altra cosa (chiese Cristiane comprese) difficilmente la si può chiamare in maniera diversa se non genocidio. Comunque lei resterà della sua posizione e io della mia idea.
Occorre una sentenza per dichiarare che lo Stato di Israele sta perpetrando un genocidio?
A volte il silenzio sarebbe “cosa buona e giusta”! Almeno quello
A questo punto, solo la copertura di Trump ad Israele, dà a quest’ultimo la possibilità di continuare la guerra e la strage che si sta perpetrando fra la popolazione civile di Gaza.
Credo che Hamas abbia il dovere morale di liberare gli ultimi ostaggi, dimostrando così la volontà di collaborare per la pace, e vedremo il conseguente comportamento di Israele (ma ho dubbi che Israele oggi interessi più degli ostaggi).
E comunque possiamo essere sicuri che nel dopo guerra inizierà un periodo di attentati per rappresaglia contro Israele in tutto il mondo, ma ciò che ha determinato la gravità del conflitto e le diverse decine di migliaia di morti, è stato il comportamento oltranzista di Israele, senza se e senza ma.
La reazione all’attacco del 7 ottobre è stata spropositata oltre ogni ragionevole proporzione e lo sappiamo tutti, legittimando di fatto il futuro che ci attende, non credo che Israele possa “UCCIDERLI TUTTI”, e il popolo palestinese si farà sentire in tutto il mondo come avvenne negli anno 80′.
Ah, “Il dovere morale di Hamas… dimostrando la volontà di collaborare per la pace”, certo, non mi era venuto in mente. Dev’essere quella nuova etica da discount, dove il terrorismo diventa un atto di coscienza e i civili ammazzati sono effetti collaterali. Profonda riflessione geopolitica, la sua. Davvero illuminante, grazie per averci portato la saggezza direttamente dal fondo del barile.
Non è l’adorazione dei palestinesi di cui non ve ne frega niente a scatenare le vostre dimostrazioni , È la contrarietà verso Israele perché è governato da un partito di destra
È la contrarietà verso uno stato efficiente dove non ce posto per il reddito di cittadinanza.
È il vostro mostruoso Antisemitismo che genera contrarietà verso Israele.
Hamas è un cancro che sta divorando i palestinesi, nessuno piangera per loro .
Amo modica fai ribrezzo, sei pericoloso. Accetti e condividi lo sterminio di un popolo nella stessa frase in cui citi il reddito di cittadinanza. Dovresti fare un tso, ma immagino che questa redazione sia d’accordo con te, verrete ricordati nella storia come le persone che giustificano migliaia di morti.
Mi vergogno di condividere qualsiasi cosa con dei mostri come voi.non si tratta di essere di destra o sinistra o giù o su, si tratta di vite, israeliane o palestinesi, il valore è lo stesso, ma a quanto pare per amo modica la vita degli altri vale meno. a sto punto cosa ci differenzia da dei killer?
Ribrezzo puro. Radio trasmissione massacro, ecco il nuovo nome.
Essere umano
Ha ha ha ha ha
La violenza che trasborda della tua bocca è pura ferocia .
Ma che mangi Chiodi
Sei la contraddizione all’ennesima potenza .
La ferocia che ho incontrato in amici di sinistra è paurosa
E tu ne sei un prototipo.
Vai in analisi , ti do un buon consiglio.
I civili ammazzati da Israele invece non sono affatto effetti collaterali, sono proprio ammazzati di proposito, proprio come succede quando si perpetra uno sterminio. Nelle ultime 24 ore Israele ha attaccato in Tunisia, Siria, Qatar, Gaza, Cisgiordania, Libano stracciando qualsiasi forma di diritto internazionale e fortuna sempre che è l’unica democrazia in Medio Oriente. Difficilmente ci sarà pace in quelle Terre e credo anche (non solo) per colpa dell’Occidente.
Giorgio
C’eri tu dietro il mirino ?
Hai visto che sparavano di proposito sui civili ?
Per affermare queste cose ci vuole certezza .
C’è una guerra a Gaza ci sono combattimenti .C’è hamas forza terrostica che spara su tutto anche sui palestinesi che si vogliono accaparrare le provviste, che prepara attentati uccidendo loro si civili inermi alla fermata dell’autobus.
Ogni giorno ci dicono di 20/30 morti uccisi da Israele, non ci dicono se sono civili o guerriglieri spietati , con 30 morti al giorno arriviamo a 11mila l’anno , in due anni 22mila,
Quindi i 60mila che comunica hamas comprendono anche i morti di morte naturale.
Nel frattempo hanno fatto nascere 70mila bambini .
Non essendo antisemita vedo meglio le cose .