
VITTORIA, 10 Agosto 2025 – Si è concluso con una sentenza di secondo grado il processo per l’omicidio di Slimane Marouene, il trentenne tunisino assassinato il 1° gennaio di due anni fa nei pressi della discoteca “Dolce Vita” a Vittoria. La Corte d’Assise d’Appello di Catania ha messo la parola fine al procedimento, accogliendo il concordato tra la difesa e la procura generale.
La sentenza, che riforma quella emessa l’anno scorso dalla Corte d’Assise di Siracusa, ha ridotto la pena per il principale imputato, un diciannovenne di nazionalità romena. Come richiesto dall’avvocato difensore Daniel Balteanu, e con l’assenso del pubblico ministero Giuseppe Sturiale, la pena è stata fissata a 24 anni di reclusione (inclusa la detenzione illegale di armi). Questo è stato possibile grazie alla concessione di attenuanti equivalenti alle aggravanti.
Il giovane, che in primo grado era stato condannato all’ergastolo, era accusato di aver aggredito la vittima con due spranghe di ferro e un coltello a serramanico. Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo operativo di Vittoria e del Nucleo investigativo di Ragusa, si erano avvalse di testimonianze e del rinvenimento delle armi del delitto. La difesa aveva già tentato, senza successo, di riqualificare il reato in omicidio preterintenzionale e di ottenere l’esclusione di alcune aggravanti.
Il diciannovenne era accusato dell’omicidio insieme a due connazionali, all’epoca dei fatti quindicenni, le cui condanne sono già definitive. La Corte d’Appello dei minori di Catania, nel marzo dell’anno scorso, aveva ridotto la loro pena a 12 anni, un mese e 10 giorni di reclusione, rispetto ai 16 anni inflitti in primo grado. Anche in questo caso, la Corte aveva riconosciuto la prevalenza dell’attenuante della minore età sulle aggravanti. I due minori hanno già fatto richiesta per ottenere i giorni di liberazione anticipata.