
Palermo – Arance provenienti dall’Egitto spacciate a ignari clienti come ‘Tarocco rosso siciliano”. E’ l’ultima frode in commercio, in ordine di tempo, scoperta nel Catanese da una task force composta da polizia e ispettori dell’Asp. ”Si tratta soltanto della punta dell’iceberg – afferma Pippo Gennuso, responsabile del dipartimento agricoltura di Forza Italia Siracusa – Lo denunciamo oramai da molti anni. Spacciare i prodotti che arrivano dall’estero come merce siciliana, purtroppo rischia di diventare una consuetudine. Di recente ho informato il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, il presidente della Regione Schifani ed i vertici del mio partito. Ma se la questura di Catania non dà tregua al commercio abusivo, tutelando la salute dei cittadini, servono più operazioni di contrasto nel sud est della Sicilia. Mi riferisco alle province di Siracusa e Ragusa. Per la quantità di prodotti -aggiunge Gennuso – è più facile immettere nel mercato dell’ortofrutta merce non tracciata. Penso ad esempio al pomodorino di Pachino a marchio Igp. E’ risaputo che viene mischiato col pomodoro che arriva dalla Tunisia, dove si utilizzano pesticidi nella coltivazione, vietati dall’Unione europea. In Sicilia c’è il corpo Forestale che dovrebbe controllare il carico che finisce sulle tavole dei consumatori”. Pippo Gennuso chiede di “attenzionare il business delle ciliegie”. ” E’ un prodotto di stagione e non lo si può pagare a 20 euro al chilo Chi offre la garanzia che si tratta di ciliegie provenienti dalla Puglia o dalle terre siciliane che producono la ciliegia Dop? Gli addetti ai lavori sanno che è la Turchia il maggiore esportatore al mondo, seguita da Cile e Stati Uniti. E se ci fosse la frode in commercio? Vanno effettuati i controlli sul prodotto a garanzia dei consumatori”.