
Pozzallo – Un’unità portarinfuse battente bandiera estera è stata sottoposta a un provvedimento di fermo nel porto di Pozzallo a seguito di una meticolosa e approfondita ispezione condotta dal Nucleo Port State Control (PSC) della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Pozzallo.
L’ispezione, effettuata nel contesto del Memorandum di Parigi sul controllo dello Stato di approdo, ha portato alla luce un significativo numero di gravi carenze. In totale, sono state accertate ben 19 (diciannove) non conformità, di cui 9 (nove) di gravità tale da giustificare l’immediata detenzione della nave. Le principali criticità riscontrate hanno riguardato la non adeguatezza dei dispositivi antincendio, una preparazione insufficiente del personale di bordo e condizioni di vita e di lavoro dell’equipaggio non conformi agli standard stabiliti dalle convenzioni internazionali.
Il provvedimento di fermo rimarrà in vigore fino a quando tutte le anomalie riscontrate non saranno completamente risolte e successivamente verificate dall’Autorità marittima.
Questa misura straordinaria è stata adottata con l’obiettivo primario di garantire adeguati livelli di sicurezza della navigazione, la tutela dell’ambiente marino e la protezione della vita umana in mare.
L’operazione si inserisce in un più ampio programma di controlli sistematici eseguiti dal personale specializzato della Guardia Costiera di Pozzallo, finalizzati a verificare il rispetto delle normative vigenti da parte delle navi che fanno scalo nel porto.
Con questa recente attività, sale a 8 il numero totale delle navi ispezionate dall’inizio del 2025, di cui 3 sono state oggetto di fermo a causa di criticità significative riguardanti la sicurezza, le condizioni lavorative dell’equipaggio e la protezione ambientale.
Nei prossimi mesi, le attività ispettive proseguiranno con particolare attenzione nei confronti delle unità navali definite “sub-standard”, ovvero quelle imbarcazioni che non soddisfano i requisiti minimi di sicurezza imposti dalle normative internazionali e che rappresentano un potenziale pericolo sia per la collettività che per l’ecosistema marino.