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Il voto dei fuori sede, seconda sperimentazione per i referendum di giugno. L’appello di Bennardo

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Ragusa – Sono stati circa 20.000 i giovani fuori sede ad aver votato nel corso delle elezioni europee senza essere nel territorio del loro comune di residenza. Una sperimentazione che, seppur piccola e limitata a una specifica categoria, aveva tracciato l’inizio di una strada per cercare di combattere l’astensionismo oggi ormai fisso a oltre il 50%. E’ quanto riferisce il consigliere comunale di Ragusa, Federico Bennardo, che da sempre si batte affinché possa arrivare un riconoscimento definitivo sulla possibilità per i fuori sede di esprimere in maniera adeguata le proprie preferenze in occasione dele consultazioni elettorali di qualsiasi tipo. “Dopo un primo diniego comunicato dal ministro Piantedosi in un’informativa alla Camera dei Deputati – spiega adesso il consigliere Bennardo – il governo ha disposto che, in occasione dei referendum dell’8 e 9 giugno, sarà prevista una seconda sperimentazione per il voto fuori sede, stavolta allargata ad altre categorie prima escluse. La procedura deve essere richiesta con apposito modulo entro il 4 maggio presso il Comune di domicilio allegando documento di identità, copia della tessera elettorale e certificazione comprovante la ragione della domiciliazione fuori sede. I quesiti sottoposti impattano direttamente sulla popolazione giovanile ed il loro voto è apparso spesso diverso rispetto ai risultati espressi dall’intero corpo elettorale, ad esempio i risultati delle scorse elezioni europee, per cui risulta indispensabile che i Comuni diano la più larga visibilità possibile a questa occasione. Naturalmente ci rivolgiamo soprattutto ai Comuni sede di Università affinché promuovano la possibilità per i giovani di potere esprimere la propria preferenza sui quesiti referendari in questione”.

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