
Egregio Signor Sindaco di Ragusa
con la presente, in qualità di libera cittadina, Le chiedo spiegazioni sulla preoccupante vicenda che coinvolge Iblea Acque.
Che fine hanno fatto i soldi versati con le nostre bollette?
Secondo un articolo pubblicato da RagusaOggi il 5 marzo 2025, Iblea Acque ha un debito di 29 milioni di euro nei confronti dei Comuni della provincia iblea, due dei quali,Acate e Ispica, hanno presentato un’ingiunzione di pagamento per le somme dovute e non pagate.
Ma già in diversi articoli precedenti si leggono notizie simili.
In un articolo pubblicato su Rete Iblea il 22 aprile 2024, il consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico di Ragusa, Peppe Calabrese, scrive:
“…il Comune di Ragusa deve ricevere già dalla società circa 10 milioni di euro, cifra destinata ad aumentare. Il Comune di Ragusa paga l’energia elettrica che alimenta il sistema idrico cittadino, i dipendenti del settore idrico passati a Iblea Acque e, nel frattempo, è la società di gestione dell’acqua a riscuotere i canoni dai cittadini ragusani”.
Sempre Calabrese, rivolgendosi a Lei, aggiunge:
“Il sindaco di Ragusa, nel suo ruolo di socio di maggioranza relativa di Iblea Acque, intervenga per trovare soluzioni e permettere l’incasso dei ruoli dei canoni idrici, ponendo rimedio a questa situazione incresciosa. Altrimenti il Partito Democratico di Ragusa è pronto a scendere in piazza o rivolgersi alla Corte dei Conti. Intervenga rapidamente, o cominceremo con le proteste“.
Se Iblea Acque non paga i Comuni, dove sono finiti i soldi versati da noi cittadini?
E soprattutto, in qualità di Sindaco, Le chiedo cosa sta facendo, o cosa intende fare, per risolvere questa gravissima situazione?
Come mai non ha pensato di unirsi ai sindaci di Acate e Ispica nella richiesta di ingiunzione di pagamento?
Mi auguro solo che Lei abbia un piano migliore.
Finché la situazione rimane questa, per noi cittadini non avrà alcun senso continuare a pagare le bollette i cui soldi non si sa che fine facciano.
In attesa di un cortese riscontro,
Sabrina D’Amanti