
Nelle ultime settimane le “porte girevoli” del parlamentino di Palazzo di Città, fanno registrare un continuo fermento tra i gruppi di maggioranza. Dopo le dimissioni dell’assessora Valeria Timperanza, al Consiglio comunale di Scicli, il fenomeno dei “cambi di casacca” è tornato ad essere molto di moda tra i consiglieri comunali. Qualche mese fa, lo ha fatto la consigliera Sabrina Micarelli (Obiettivo Comune) con il passaggio tra le fila di Forza Italia e, ultimamente, la consigliera indipendente, Deborah Iurato, eletta con la lista “SiAmo Scicli”, transitata nella lista “Obiettivo Comune”, espressione del primo cittadino. Ad intervenire sullo scenario politico locale per esprimere la propria opinione è l’ex consigliere e assessore del Comune di Scicli, Guglielmo Scimonello.
“Ritengo – afferma – che il problema è politico e la responsabilità ricade fondamentalmente sul primo cittadino, che cerca sempre di mischiare le carte per garantirsi una maggioranza al Consiglio comunale. La verità – continua Guglielmo Scimonello – si annida nel «serpeggiante malumore nei ranghi della maggioranza, dove i consiglieri della stessa maggioranza fanno trapelare un forte disagio e un continuo temporeggiamento inspiegato che crea mancanza di fiducia: segno tangibile che può essere solo una, sintomo di una crisi politica importante.
A distanza di pochi giorni dalla nomina del neo assessore alla Cultura, Giuseppe Mariotta, tra i consiglieri c’è chi esulta e chi resta perplesso. Chi proprio protesta senza giri di parole. L’ingresso in Giunta del prof. Giuseppe Mariotta, non raccoglie proprio le stesse reazioni da parte dei consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. Quella galassia frastagliata, litigiosa e anche un po’ complessa da capire che colora la politica sciclitana. La scelta fatta dal Sindaco Marino sulla nomina del nuovo assessore Giuseppe Mariotta, divide e lascia scontenti parecchi consiglieri di maggioranza ed anche opposizione.
Partiamo da quelli contenti. A palazzo Palle sono solamente due i consiglieri che hanno espresso soddisfazione per aver contribuito a rafforzare l’esecutivo cittadino, cioè quelli della lista Obiettivo Comune: Deborah Iurato e Salvatore Causarano. Per loro la nomina di Giuseppe Mariotta ad assessore alla Cultura è qualcosa che “riempie di soddisfazione”.
La rabbia di Libertà Popolare
“Tutto è cambiato, ha dichiarato agli organi di stampa l’ex assessore allo Sport, Peppe Puglisi. Riferendosi ai quattro assessori tecnici con un solo assessore politico. Non è rimasto nulla del progetto inizialmente intrapreso con il sindaco Marino, fa sapere”.
Eppure circa un mese fa, Marino in una intervista televisiva, rassicurava tutti sugli ottimi rapporti con Libertà Popolare. In buona sostanza, questi tre mesi di profonde riflessioni, sono serviti al primo cittadino, per studiare come mettere alla porta e dare il benservito proprio al gruppo di Libertà Popolare. Non avendo alcuna voce in capitolo sulle scelte sarà difficile adesso per il gruppo del presidente Bartolo Alecci, essere estremamente collaborativi dopo la decisione di essere stati esclusi dal processo decisionale”.
Voci di corridoio, inoltre, confermano che, anche i consiglieri Lorenzo Bonincontro, Giuseppe Arrabito e Stefania Muriana, non l’hanno presa proprio benissimo, considerato che non sono stati in nessun modo coinvolti in questa scelta dal primo cittadino. E, come se non bastasse tutto questo paradigma, c’è ancora da chiarire la posizione ambigua che ricoprono i consiglieri indipendenti Stefania Muriana, Andrea Di Benedetto e Desirèe Ficili, che, nonostante la posizione di indipendenza assunta nell’attuare un certo tipo di gestione o nel segnalare possibili carenze dell’ente amministrato, continuano ad appoggiare l’amministrazione Marino, nonostante la vicinanza con la DC dell’on. Ignazio Abbate. Mentre tra i consiglieri di minoranza, ha fatto un certo effetto la dichiarazione del consigliere Marco Lopes che ha definito fallimentare la scelta iniziale di un progetto politico voluto dal Sindaco Marino, oggi, trasformato in governo tecnico, che vede l’esclusione di quasi tutte le liste di maggioranza che hanno contribuito a determinare la sua elezione.
Siamo di fronte ad una pantomima politica: cosa devono nascondere?
“Oggi, a dire il vero, – ribadisce Scimonello – non ha più senso parlare del “cambiare casacca” tra liste civiche, dal momento che, conta viceversa il carisma personale del singolo leader, in qualche caso fondato più sulla sua abilità affabulatoria, che sulla consistenza e coerenza del programma da lui presentato. La politica sciclitana – termina Guglielmo Scimonello – merita un livello di discussione più elevato, che vada oltre questi giochi di posizionamento che fanno acqua – è proprio il caso di dirlo – da tutte le parti.
La politica non può essere questo teatrino. I cittadini di Scicli non lo meritano.”