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L’oro del Sudan finisce a Mosca…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 2 minuti

In Sudan, la guerra iniziata nel 2023 dal generale Dagalo, detto “Hemedti”, ha assunto le connotazioni di un conflitto genocidario perpetrato dalla maggioranza araba contro i neri subsahariani. Le forze paramilitari  “Rsf”, comandate da Hemedti, sono la riproduzione dei Janjaweed, i “diavoli a cavallo” che agli inizi degli anni Duemila furono responsabili dei 300mila morti in Darfur. In Sudan convivono arabi e subsahariani e le persone con la pelle nera sono di nuovo perseguitate dalla soldataglia di Hemedti che è la stessa che stupra bambini e donne africane rispondendo allo slogan “i vostri figli saranno arabi”. Questa guerra dichiarata e programmata contro un gruppo etnico, e a ragione definita genocidio dagli Stati Uniti, non è accettata come tale dall’Onu che invece utilizza il termine in riferimento ai palestinesi uccisi dalle forze militari israeliane a Gaza, con il solito principio dei due pesi e due misure se c’è di mezzo Israele. Emerge ancora una volta il doppio fondo etico di un organismo che ha oltrepassato i limiti della decenza schierandosi apertamente dalla parte delle autocrazie e delle organizzazioni terroristiche. La catastrofe umanitaria che il Darfur sta rivivendo dopo la tragedia del 2005, è stata condannata dai paesi occidentali e il Regno Unito ha presentato una risoluzione per il cessate il fuoco al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Hanno firmato Francia e Cina, mentre la Russia di Putin ha usato il potere di veto per bloccarla. Qual è la ragione? Hemedti era socio in affari di Prigozhin: controllava le miniere d’oro del paese e il metallo finiva a Mosca, che, in cambio, addestrava le truppe di Hemedti. Il business non si è interrotto e l’oro continua ad arrivare a Mosca che non intende rinunciarvi.

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1 commento su “L’oro del Sudan finisce a Mosca…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Risulta che sia stata l’Italia, fra il 2020 ed il 2022, ad addestrare ed armare 30.000 uomini delle truppe di elite dell’rsf e con l’appoggio dei ‘cugini’ (in gergo, agenti segreti italiani), con la copertura e l’accordo dell’UE.

    Già nel 2022, si sapeva che la Russia fosse stata scelta come alleata, concedendo accordi per i settori aurifero, minerario, agricoltura ed energia, oltre ad accordi per una base navale russa.

    Lo scontro e fra due generali del Sudan (l’altro è burham), uno in posizione di inferiorità, grazie proprio all’Italia ed all’ue. Le cause, un dislocamento delle truppe rsf non gradito a burham.

    C’è da chiedersi sempre dove risieda la verità. Lo scontro est-ovest coinvolge anche l’Africa, che si sta liberando del colonialismo francese, in primis, ed occidentale, che ha solo sfruttato, mentre stringe accordi alla pari con paesi che rispettano la sovranità.

    A proposito di sovranità, ho gradito molto come la Georgia ha risposto all’ue:

    ”Nessuno ci ricatterà o manipolerà.
    È assolutamente inaccettabile per noi considerare l’integrazione nella UE come un favore che la UE dovrebbe concederci.
    È offensivo per il nostro Paese e la nostra società
    Tbilisi deciderà se, e in che modo, adempiere ai suoi attuali obblighi nell’ambito del programma di associazione con la UE.
    Siamo una Nazione Sovrana che tratta con Bruxelles alla pari, e non come un vassallo sottomesso.”

    (I sussidi sono bustarelle, come quelle che l’OMS aveva proposto alla Bielorussia in tempi di pandeminkia, rifiutate, poi raddoppiate e rifiutate nuovamente per non sottomettersi ai protocolli cretini dell’epoca).

    E visto che si tira in ballo sempre Israele, riporto nuovamente un commento di poco tempo fa relativo ai suoi intrallazzi, ad esempio, in Congo:

    Israele si deduce finanzi la distruzione di Gaza attraverso le miniere in Congo del sionista Dan Gertler, pupillo di Netanyahu, con legami molto intimi con l’ex presidente kabila, sanzionato pesantemente dagli usa per corruzione di alto livello (1,36 miliardi usd), in congo.

    Il giornalista bbc Martin plaut riporta che l’ex direttore del Mossad, Yossi Cohen, sia andato ben 3 volte in congo per sostenere Gertler.

    Forbes lo ha definito come ‘volto emergente del capitalismo irresponsabile in Africa’.

    Leggendo la sua storia, si scopre che il dittatore dello Zaire (ora Congo), Mobubu Sese seko, fu cacciato da Laurent Desirè Kabila, padre di Joseph Kabila.

    Per rovesciare il governo di Seko, Gertler, allora presidente e cofondatore della borsa di diamanti di israele, gli fornì 20 milioni usd.
    In questo modo, gertler, riuscì ad ottenere in cambio i diritti di estrazione mineraria a prezzi stracciati.

    Assassinato il padre, sale al potere il figlio Joseph Kabila.
    Il brav’uomo Gertler, sionista, riesce ad ottenere contratti molto sospetti per esportare oro, diamanti, petrolio, cobalto e altri minerali preziosi.

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