E’ in distribuzione il nuovo libro di poesie e racconti della scrittrice modicana Franca Cavallo, dal titolo “Fiori di latta”, edizioni “Dialogo”. La prefazione è di Domenico Pisana, presidente del Caffè Letterario Quasimodo, organismo di cui la Cavallo è cofondatrice. “La raccolta – spiega Pisana – ha il sapore di carezze connotate di profili incisi di comunicabilità, scheggiati a brecce e delineati in forme semantizzate in complessi emozionali”. Sono una ottantina di pagine di intensa e coinvolgente lettura, come del resto gli altri lavori dell’autrice.
- 11 Dicembre 2024 -
4 commenti su “Pubblicato il nuovo libro della modicana Franca Cavallo”
” …ha il sapore di carezze connotate di profili incisi di comunicabilita’ , scheggiati a brecce e delineate in forme semantizzate in complessi emozionali ..” Culturalmente parlando appartengo a un altro livello , come economicamente del resto . Degli scrittori e fruitori , per non parlare dei critici letterari . Certo avrei voluto comprendere qualcosa anch’io, ma mi sembra che il linguaggio critico è usato in funzione connotativa e non denotativa, direi descrittiva . Qualcuno potrebbe obiettare che la poesia si spiega e si “critica ” meglio con un linguaggio connotativo , ma non basta il linguaggio poetico a connotare ? Boh ! Ii ho capito che i personaggi sono presentati e tratteggiati a tutto tondo , più nella dimensione umana , affettiva e emozionale , ne emerge chiaramente la consistenza specifica , che appare simboleggiare la particolare tempra collettiva antropologico culturale . Ma più in là non riesco a comprendere…
Credo che lei non ha compreso nulla caro ispettore!
.Ispettore cosa ne dice della mia interpretazioneche segue : “.. i personaggi emanano calore e umanità, sono molto espressivi e comunicativi , sono analizzati a fondo , se pur attraverso tratteggiamenti decisi che lasciano il segno, nelle loro reazioni e costellazioni di sentimenti e emozioni ..”
Caro illuminato multinikmandimendionale, non è a me che devi chiedere , ma a chi a scritto la recensione. Del resto anche Dante Alighieri ha usato un linguaggio particolare per farsi comprendere da tutti e non dalla ristretta cerchia degli “aristocrazia culturale” ..