
### Trend di denatalità
Il calo delle nascite, scese a 379.890 nel 2023, rappresenta un segnale allarmante per il futuro demografico del Paese. La riduzione continua dei nati, che ha visto un abbattimento di circa 197.000 unità dal 2008, può avere implicazioni significative per la struttura sociale ed economica italiana. Un numero sempre minore di giovani può portare a una diminuzione della forza lavoro, con conseguenze dirette sulla crescita economica e sul sistema di welfare, già messo a dura prova dall’invecchiamento della popolazione.
### Nuove generazioni e scelte familiari
La diminuzione dei primogeniti e dei figli in generale suggerisce una riflessione profonda sulle scelte familiari. Il fatto che nel 2023 i primogeniti siano diminuiti del 3,1% e i secondi figli del 4,5% indica una possibile rinuncia o rimandare la decisione di avere figli. Questo potrebbe essere il risultato di fattori come l’instabilità economica, l’incertezza lavorativa, oppure una crescente attenzione verso la carriera e la realizzazione personale. La pandemia ha avuto un impatto significativo in questo senso, creando una sorta di “pause” nei progetti riproduttivi.
### Fecondità e età media
Il calo della fecondità, che si attesta a 1,20 figli per donna, riporta l’Italia a livelli minimi storici, simili a quelli del 1995. Questo è sintomatico di un cambiamento culturale profondo, dove l’idea di famiglia tradizionale sta evolvendo. L’età media delle madri, che nel 2023 è di 31,7 anni, suggerisce che molte donne stanno posticipando la maternità, il che può riflettere sia una maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro sia l’accesso a una gamma più ampia di opportunità personali.
### Incidenza delle nascite fuori dal matrimonio
L’aumento dell’incidenza di nascite fuori dal matrimonio, che si attesta al 42,4% nel 2023, è un ulteriore indicatore di come le dinamiche familiari stiano cambiando. Sebbene ci sia stata una leggera diminuzione nel numero assoluto di queste nascite, il fatto che la loro incidenza continui a crescere suggerisce una maggiore accettazione sociale di forme familiari diverse rispetto a quelle tradizionali.
### Conclusioni
In sintesi, i dati Istat evidenziano una situazione demografica in evoluzione, segnata da scelte individuali influenzate da fattori economici e sociali. Affrontare la denatalità richiederà un approccio multidimensionale, che consideri le esigenze delle famiglie, l’accesso a servizi di supporto alla genitorialità, politiche di lavoro flessibile e incentivi economici. È fondamentale che le istituzioni si impegnino a creare un ambiente favorevole alla natalità, altrimenti l’Italia potrebbe affrontare conseguenze drammatiche nel lungo termine.
2 commenti su “Istat, ancora un record al ribasso per le nascite in Italia”
E dove sta il problema?
I nostri grandiosi politici è da più di 20 anni che ci dicono che siccome gli italiani non vogliono fare figli, allora abbiamo bisogno degli immigrati per compensare gli spermatozoi che sprechiamo inutilmente. Oltre che a pagarci le pensioni. Nell’ultimo ventennio la politica ha preferito portare avanti il Wokismo, il gender, la cancel culture, i surrogati vari e ha tolto sempre più risorse alla famiglia tradizionale. Hanno creato un’insicurezza sociale ed economica tale che chiunque oggi come non mai ci pensa più volte prima di mettere su famiglia e fare figli. Questa è la lungimiranza che hanno avuto i politici in questi anni, privilegiare degli sbandati sessuali per vendergli poi figli fabbricati in provetta e sfiancare le coppie etero.
Non è così che si costruisce il futuro e il valore di una nazione, ma fino a quando l’occidente, non solo l’Italia porterà avanti tutte queste ideologie dissonanti per l’essere umano, questi dati Istat sono destinati a crescere ed avere sempre più anziani che non gli si potranno pagare le pensioni.
In una società confusa e con la certezza di un futuro incerto è normale pensare a non mettere al mondo figli se non sai di poterli crescere e farli vivere dignitosamente. E oggi crescere un figlio fino a farlo camminare da solo sappiamo tutti che non è una passeggiata.
Spinello daccordissimo .
Ma non è tutto .
Non si fanno figli per vari motivi per me principali .
Ci dobbiamo divertire per adesso .
Non si mettono su famiglie quasi solo convivenza
La convivenza si decide in un nulla e in nulla si decide di metterci fine
Chi si sposa lo fa in età avanzata se va bene fanno in tempo a fare un solo figlio
Le donne sopprimono il desiderio innato di diventare Mamma ,
Vogliono lavorare essere indipendenti.
I figli sono di intralcio .
I giovani oggi passano tanto tempo al telefono non crescono ,non maturano, si riempiono la testa di ideologie ,
Poi si fanno quarantenni e il futuro di zitella e zitello è
garantito.