È stata approvata ieri sera, all’unanimità dei presenti in Consiglio Comunale a Ragusa, la mozione presentata dal Partito Democratico per l’istituzione del Registro di Genere.
“Si tratta di un importante traguardo di civiltà per la nostra città – commenta Peppe Calabrese, segretario cittadino e consigliere PD – perché con l’approvazione della mozione si impegna l’amministrazione comunale a istituire il Registro comunale di genere per il riconoscimento del genere di elezione e dell’identità alias delle persone transgender e non binarie. In poche parole, i ragusani che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita potranno avere alcuni documenti con il nome che hanno scelto (l’alias appunto) e non più quello anagrafico. Si parla di tutti i documenti di competenza comunale (dall’abbonamento per i mezzi pubblici alla tessera per la biblioteca) compresi i badge di riconoscimento per i dipendenti comunali, ma anche account di posta elettronica, la targhetta sulla porta dell’ufficio o il nome per le conferenze di lavoro in videocall. Tutto ciò nel tentativo di mitigare tutte quelle situazioni di disagio per chi soffre di disforia di genere e che si trova a dover vivere o ri-vivere continuamente il proprio coming out, almeno fino a quando il proprio processo di transizione non sia completo con l’ottenimento del cambio di genere anche nei documenti anagrafici”.
“Come gruppo consiliare del Partito Democratico di Ragusa – dichiara ancora il segretario dem – avevamo presentato la mozione alla fine dello scorso giugno quando abbiamo ufficializzato l’adesione del partito alla manifestazione provinciale del Ragusa Pride e volevamo essere politicamente coerenti, proponendo all’amministrazione questo documento, sicuri che l’impegno a tal proposito dichiarato dal primo cittadino un anno prima in campagna elettorale non era stato solo un atto di propaganda”.
“Siamo contenti che ieri i gruppi consiliari presenti in aula abbiano deciso di appoggiare la mozione – conclude Calabrese – fatta eccezione per il rappresentante di Fratelli d’Italia che ha perso l’occasione di contribuire col proprio voto al raggiungimento di un significativo passo avanti nella lotta alle discriminazioni”.
- 11 Dicembre 2024 -
2 commenti su “Ragusa. Approvata in Consiglio comunale mozione PD per il Registro comunale di genere”
Curioso, leggo da ProVita che in occasione della stessa cosa a Milano nel 2022, il 68% della popolazione fosse ‘convintamente contrario’ (la stampa).
Quali sono le percentuali per questa provincia?
Leggo anche che l’autodeterminazione, senza valutazione medica, si chiama identità di genere e che era proposta con il ddl zan, riproposto dopo la trombata, lettera d articolo 1, ”identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione”.
Oltre al fatto che vengono evidenziate questioni di natura giuridica, in base alla Corte costituzionale.
Discriminazioni? E quali sarebbero?
E chi stabilisce che conti di più come si identifica una persona rispetto a come la percepisco io guardandola?
Se si percepisce albero, io dovrei far finta di vedere un albero e chiamarlo sig. Albero?
Quindi io dovrei tacere e mentire a me stesso, rinnegando ciò che tutti i miei sensi percepiscono naturalmente per non offendere qualcuno? E perché? E su quali basi scientifiche?
Dovrei andare dallo psicologo se non lo percepisco come più gli aggrada?
Notavo la collanina in foto è volevo chiedere: e un crocifisso, e non mi spiegherei l’attinenza, o una croce rovesciata come sembrerebbe se la prospettiva non inganna?