
Non usano tanti giri di parole i tre consiglieri di maggioranza Valentina Sudano, Francesco Giannone e Francesco Ammatuna. Dopo le dimissioni dell’assessore alla Cultura, Stella Morana, piovono le prime critiche proprio per chi ha abbandonato palazzo La Pira a poche settimane dal presunto dissesto finanziario a cui va incontro l’Ente comunale. La vicinanza tutta politica fra la Morana e l’onorevole Ignazio Abbate finisce nel mirino dei tre consiglieri. Sembra che, a detta dei tre, le dimissioni siano calate dall’alto, e più precisamente da Modica, fronte segreteria dell’onorevole Abbate. “Nel breve termine di pochi giorni – scrivono in un comunicato ufficiale i tre consiglieri comunali – hanno abbandonato la maggioranza, che sostiene il Sindaco Ammatuna, due consiglieri comunali, che ricoprono le maggiori cariche istituzionali della civica assise, ed un assessore, che si occupava di scuola, cultura e protezione civile.Le motivazioni di merito che gli stessi dimissionari hanno addotto, saranno oggetto ulteriore dibattito, discussione ed approfondimento, verificate le continue richieste di riflessioni e richiami, effettuati dai consiglieri firmatari del presente documento, nel corso di questa prima parte della legislatura. Il vero problema della crisi che ha travolto i dimissionari ha una sola matrice, non certo velata, conosciuta da tutti e senza nessuna smentita avvenuta da parte degli interessati nel corso di questi mesi: gli stessi dimissionari, che fino a qualche giorno prima giuravano assoluta fedeltà al Sindaco, di fatto gravitavano da oltre un anno nell’ambito politico vicino all’on. Ignazio Abbate, alla Dc dell’On. Presidente Cuffaro, in aperta antitesi della linea politica sostenuta dalla coalizione che sostiene Roberto Ammatuna”.
Subito dopo questo preambolo, arrivano le accuse più pesanti per la Morana sempre formulate dai tre consiglieri. “I principali responsabili del “pastrocchio” Iacp – lotti 12-13-14, a rischio finto crollo – scrivono ancora Sudano, Giannone e Ammatuna – sono stati proprio loro, che i problemi legati alla scuola in genere andrebbero programmati in primavera e non in autunno; che il gruppo consiliare doveva essere coinvolto, verificate le “presunte” difficoltà incontrate negli uffici comunali dalla dimissionaria assessore; che oggi sarebbe più comodo per tutti abbandonare l’Ente, il nostro Ente, prima del dissesto finanziario; non è corretto lasciare senza risposta i genitori che in queste ore aspettavano risposte sulle corse degli alunni pendolari; è pretestuoso abbandonare il servizio scuola per solo otto giorni di ritardo nell’inizio del servizio di refezione; non è corretto gestire la civica assise come la segreteria di un politico, ancorché di caratura provinciale; ma oggi l’oggetto del dibattito è un altro. Si è fatta finalmente chiarezza. Chi doveva andare via per altri lidi politici, più convenienti e rassicuranti, è andato. La città va avanti, consapevole che il repentino voltafaccia ha radici che nulla hanno a che fare con l’arte nobile della Politica”.
Intanto, a palazzo La Pira, oggi è un altro giorno. Questi tentennamenti politici non sembrano aver scalfito un uomo e un politico così navigato come Roberto Ammatuna, il quale ha preso per sé le deleghe assessoriali lasciate dalla Morana. Il sindaco, al timone da molti anni presso il palazzo comunale, non ha assolutamente volontà di abbandonare la nave, in un momento poi così delicato per le sorti della città. Sebbene venga tirato per la giacca continuamente, il pensiero del primo cittadino sarà quello di risolvere l’intricata vicenda delle finanze comunali. Il dissesto è un triplo carpiato con doppio avvitamento ma Ammatuna ha già dimostrato in passato che si può risorgere anche dalle sabbie mobili. Staremo a vedere.