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GAL Terra Barocca: parte la “Rete dei servizi di facilitazione digitale” finanziata tramite PNRR

Tempo di lettura: 2 minuti

Parte la “Rete dei servizi di facilitazione digitale” promossa dal GAL Terra Barocca e finanziata attraverso il PNRR. Già sottoscritti i contratti di lavoro dei facilitatori digitali e attivati i punti nei 5 Comuni che fanno parte del gruppo di azione locale.

Diventa pienamente operativo il progetto della “Rete dei servizi di facilitazione digitale” promosso dal GAL Terra Barocca finanziato dalla misura 1.7.2 del PNRR. Con l’obiettivo di fornire un supporto concreto ai cittadini nell’utilizzo delle tecnologie digitali, nasce una rete che mira a colmare il divario digitale che ancora affligge molte persone, soprattutto nelle aree rurali e periferiche del territorio ibleo. I facilitatori digitali, che sabato scorso presso la sala Spadaro del Comune di Modica hanno sottoscritto i propri contratti di lavoro, sono già pronti a svolgere un ruolo cruciale nell’educazione digitale della popolazione, offrendo assistenza e formazione personalizzata per chiunque abbia bisogno di migliorare le proprie competenze digitali, dalle operazioni quotidiane alla gestione di pratiche online complesse.
L’inclusione digitale è al centro del progetto e l’importanza di questa iniziativa guarda all’evoluzione rapida della società e del mercato del lavoro, dove la capacità di utilizzare internet e i servizi digitali è diventata essenziale. Il progetto si propone di formare cittadini competenti e autonomi nell’uso di tecnologie informatiche, contribuendo a un’inclusione sociale e lavorativa più ampia. Saranno fornite informazioni su tematiche di interesse generale e potenzialmente di uso quotidiano, dalla carta di identità elettronica, con le relative applicazioni, all’utilizzo della posta elettronica certificata, dallo spid alla tessera sanitaria, alla firma digitale, tutti strumenti utili per accedere in modo veloce ai servizi della pubblica amministrazione. Attraverso i vari punti di facilitazione, sparsi nei Comuni di Ragusa (Centro Commerciale Culturale – Ufficio Tributi – Centro anziani – Marina), Modica (Infopoint – Anagrafe – Palazasi – sede GAL), Scicli (Municipio – C.da Zagarone), Ispica (Mercato – Suap) e Santa Croce Camerina (Municipio), i facilitatori aiuteranno i cittadini a interfacciarsi con i servizi digitali pubblici e privati, promuovendo una maggiore autonomia e fiducia nel mondo digitale.
Alla firma dei contratti di lavoro dei facilitatori hanno tra l’altro preso parte il sindaco di Modica e presidente del GAL Terra Barocca, il direttore del GAL Salvatore Occhipinti e gli assessori Giorgio Massari di Ragusa, Tino Antoci di Modica e Caterina Gambino di Santa Croce Camerina. Durante l’evento, è stato ribadito l’impegno delle amministrazioni locali nel garantire un accesso diffuso e capillare ai servizi digitali.
Il progetto si basa sul quadro europeo DigComp, che delinea le competenze digitali di base necessarie per il lavoro, la crescita personale e la cittadinanza attiva. L’approccio formativo sarà progressivo e personalizzato, tenendo conto delle competenze di partenza dei cittadini. “Rendere i cittadini più digitali significa dotarli di strumenti fondamentali per vivere e lavorare nel mondo moderno – ha affermato Maria Monisteri, presidente del GAL – Questo progetto rappresenta un’occasione straordinaria per rendere le persone autonome e sicure nell’uso di Internet e delle tecnologie, fondamentali per accedere ai servizi pubblici e privati”.
Anche il direttore del GAL Terra Barocca, Salvatore Occhipinti, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “Il nostro impegno è quello di garantire un servizio continuativo che vada oltre l’assistenza immediata. Vogliamo creare una vera e propria cultura digitale, che permetta alle persone di utilizzare con consapevolezza e competenza le risorse digitali a loro disposizione. I facilitatori digitali saranno una guida fondamentale in questo percorso”

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1 commento su “GAL Terra Barocca: parte la “Rete dei servizi di facilitazione digitale” finanziata tramite PNRR”

  1. Il problema ovvio che sta nascendo,e quello che sta rendendo quasi obbligatori determinati servizi, con determinate amministrazioni o agenzie che a volte non erogano servizi in modalità ‘tradizionale’.
    Come se si desse per scontato che sia obbligatorio per legge possedere smartphone, pc e munirsi di conseguenza di email, spid ed altro.
    Si da tutto per scontato, si cede potere con la scusante della digitalizzazione ma nulla è obbligatorio, e non devono cessare i servizi in modalità tradizionale che gli uffici sono tenuti per legge ad erogare.
    Ad esempio, iscrizioni scolastiche, appuntamenti etc.
    Poi, va via la luce, e buonanotte al secchio, come per tutti quelli che viaggiano senza contanti e pagano solo con carta.

    Chissà se spiegheranno invece, per la cie, che la cessione dei dati biometrici e facoltativa e normata da leggi apposite sulla privacy, in quanto dati personali molto sensibili, e che i comuni devono attenersi a tale legislazione, cosa che pare si ignori salvo minacce legali…

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