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Serie D. Lo sfogo del presidente del Ragusa Calcio, dopo Siracusa

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“Avverto un certo senso di malessere in alcuni tifosi del Ragusa, fortunatamente una minoranza, e di questo me ne dispaccio. Mentre ho tutt’altro giudizio nei confronti di certa stampa che sta perniciosamente lavorando solo per mettere in difficoltà questa società, non facendo altro se non un danno a tutta la comunità sportiva ragusana”. Inizia così lo sfogo del presidente del Ragusa Calcio, Gaetano Cutrufo, alle critiche dopo la pesante sconfitta col Siracusa di domenica scorsa. “Il tempo – dice ancora – sono convinto, chiarirà gli obiettivi di tanti e qualcuno dovrà provare un pizzico di vergogna. Non posso però non sottolineare che certe analisi, fatte dopo appena due giornate di campionato e dopo la partita con una formazione, il Siracusa, che viene considerata tra le pretendenti alla vittoria, nascondano confusione e incompetenza (se non una malafede interessata). Quindi è giusto offrire qualche chiarimento a chi critica e contesta. Partendo da quel leone da tastiera che ha scritto di noi “società di avventurieri”. Scelgo questo commento preciso perché probabilmente contempla tutte le cialtronate del momento. Potrei dire che questa “società di avventurieri” ha brillato nel campionato di Lega Pro conquistando regolarmente i play off nella precedente esperienza, oltre ad ottenere risultati in Promozione, in tre campionati di Eccellenza e in Serie D. Non sono sicuro – aggiunge Cutrufo – che in Sicilia siano in molti ad aver vinto di più. Posso aggiungere che i dirigenti sportivi, nelle categorie più basse, possono solo rimetterci i soldi facendosi carico di un impegno economico consistente senza alcun ritorno. Ma lo abbiamo fatto coscientemente e liberamente, convinti però che il nostro impegno sarebbe stato apprezzato (sono troppo disincantato per non sapere che la riconoscenza raramente è sincera). Abbiamo cominciato il nostro progetto in ritardo, e questo non lo abbiamo mai nascosto, anche perché si stava verificando una situazione per cui il futuro stesso del Ragusa Calcio era in dubbio. Abbiamo dato la nostra disponibilità, abbiamo allestito una formazione che a nostro giudizio non si limiterà a partecipare ma, sia chiaro, non vuol dire avere ambizioni di primato. Abbiamo in animo di apportare tutti i miglioramenti necessari, non siamo stati molto fortunati perché due attaccanti che subiscono infortuni in una manciata di minuti sono una rarità. Però, forse, i critici hanno ragione: non sono un buon dirigente. Perché se fossi un buon dirigente sportivo, così come sono un discreto dirigente d’azienda, guarderei i numeri. Quelli degli abbonati, per esempio, quaranta innamorati del Ragusa che ringrazio. A Siracusa sono 1300. Zittisco subito chi può interpretarla come una minaccia a lasciare tutto: niente di tutto questo – conclude il presidente del Ragusa Calcio – . Ma semplicemente dati di fatto. La risposta di una piazza importante rispetto ad un’altra altrettanto importante. Il resto sono chiacchiere. Sgradevoli, confuse e forse in malafede”.
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