C’è chi emigra per lavoro. Chi emigra per studio. Chi per amore. E poi c’è chi emigra per una passione calcistica che chiamarla così sembra anche riduttivo. Allora diciamo che c’è chi emigra per un sentimento viscerale di amore nei confronti di due colori: il nero e l’azzurro. Questa è la storia del modicano Michele Nicastro che un bel giorno ha lasciato la sua amata Modica, i suoi affetti, gli amici e tutto quello che aveva costruito fin lì per trasferirsi all’ombra della Madonnina. Ma questa non è la classica storia del giovane siciliano costretto ad emigrare al Nord per cercare una vita migliore. Michele va a Milano per l’Inter, la sua squadra del cuore.
La storia comincia il 9 marzo (tra l’altro il compleanno dell’Internazionale FC) del 2002. L’Inter affronta la Juventus ed è sotto 2-1 quando in pieno recupero Clarence Seedorf lascia partire un missile terra aria da casa sua e fulmina l’incolpevole Buffon. Ad esultare per uno dei gol più belli della storia della serie A c’è il 17enne Michele Nicastro, al suo esordio a S.Siro. “Quel giorno ho visto S.Siro e Milano e mi sono innamorato – ci confida telefonicamente dopo aver posteggiato l’autobus dell’ATM al capolinea – e ho cominciato a fare su e giù una volta al mese per vedere le partite. Fin quando ho preso la decisione: dovevo trovare un lavoro a Milano per evitarmi questo sbattimento e poter vedere quante più partite possibili”.
Arriva il colloquio presso gli uffici dell’ATM (Azienda Trasporti Milanesi) ed è qui che con una risposta spiazzante alla consueta domanda “perché vuole venire a lavorare con noi” Michele conquista la Commissione: “Al colloquio mi hanno chiesto perché volevo andare a Milano: ho risposto sinceramente ovvero per andare a vedere l’Inter non per il lavoro in sé”. Una risposta che avrebbe potuto chiudergli le porte ancor prima di iniziare ma che invece è stata la carta vincente: “Sono stato fortunato che il commissario era interista e mi ha preso subito in simpatia. Ha voluto anche vedere il mio tatuaggio. Così nel 2016 ho firmato il contratto e la prima cosa che ho fatto per festeggiare è stato andare a fare l’abbonamento. Era l’anno di Frank De Boer, come allenatore, non il miglior momento per iniziare”.
Milano regala a Michele anche l’amore: “Si è vero. Durante il mio periodo da pendolare conosco una ragazza abbonata in curva nord e ci mettiamo insieme. La storia è durata tre anni: lei veniva spesso a Modica, città che adorava. Poi nel 2018 la gioia più grande, la nascita di mia figlia Isabella. Tra l’altro il 22 luglio, stesso giorno del Principe Milito. Ora è giù a fare impazzire i nonni, beata lei”.
Milano ti ha sicuramente dato tanto ma qualcosa ti ha tolto: la tua Modica: “E’ vero. Mi manca Modica, la mia famiglia, il cibo, le scacce, i ravioli di mia nonna, le partitelle del lunedi sera con gli amici del Team Nicastro. Prima si giocava ogni lunedi, ora, se va bene, 3-4 volte l’anno anche con gli amici di Malta che ci vengono a trovare. Qui si gioca pura ma non è la stessa cosa”.
Michele è un’icona nerazzurra su Facebook. Vittima ma, a sua volta, carnefice di tanti juventini e milanisti che non vedono l’ora di un passo falso dell’Inter per intasare la sua bacheca con commenti e sfottò che ogni tanto diventano anche pesanti. Lui, però, ribatte ad ognuno, punto su punto senza mai perdere la lucidità.
“Come faccio a sopportare? Mi piace punzecchiare, mi piace accendere la discussione, consapevole che prima o poi riceverò insulti. Lo sfottò mi piace e non mi tocca. Una volta facevo l’arbitro, uno dei mestieri che riceve più insulti al Mondo. Tanti me ne arrivavano ma a me non interessava, come non mi interessa se mi prendo qualche parola dai passeggeri dei miei autobus. Questo è il mio modo di essere e di vivere. La mia bacheca è diventata la bacheca preferita quando perde l’Inter. A differenza degli altri io non scrivo mai sulle loro bacheche, loro invece la mia la inondano ad ogni passo falso dell’Inter. I miei “competitors” più accesi, scherzosamente parlando, sono gli juventini Fabio Candiano, Salvatore Cannata, Angelo Pitino, e Walter Giannone, l’unico obiettivo che spesso dice le cose come stanno. Tra i cugini milanisti come non citare le discussioni con Giorgio Viola e Agostino Filingieli. A loro ricordo spesso le due semifinali di champions di due anni fa, le partite che ho vissuto più intensamente a S.Siro”.
Come finirà il campionato di quest’anno: “I primi quattro saranno nell’ordine Inter, Juventus, Napoli, Atalanta. Il Milan resterà fuori dalla Champions. So che molti faranno lo screen di quest’ultima parte e in caso me lo rinfacceranno.. Me lo aspetto, come mi aspetto i commenti sotto il vostro articolo. Anche questo è il bello del calcio”.
- 7 Settembre 2024 -
4 commenti su “Modica. Michele Nicastro, emigrante per amore (dell’Inter)”
Michiluzzu Nicastro SINDACO DI MILANO 🖤💙⭐️⭐️
Il Milan sarà terzo in campionato .
E quest’anno i derby non li perderemo.
Grandissimo Michele hai scelto i colori più belli al mondo 🖤💙🖤💙
Esiste un solo Michele tutti gli altri sono imitazioni