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Pozzallo. Rubate le piantine che adornavano il lungomare di Pietrenere

Tempo di lettura: 2 minuti

Sono andate letteralmente a ruba le piantine che adornavano il lungomare di Pietrenere. Piantine di pochi euro, per l’esattezza. Non sappiamo se il furto sia stato compiuto da vandali o da semplici ammiratori delle piante, fatto sta che l’azione non è passata inosservata a quanti hanno denunciato sui socials l’accaduto.
Il furto di alcune piantine del lungomare dalle aiuole è l’ultimo in ordine di tempo tra gli episodi di danneggiamento del patrimonio verde. Accadimenti che si ripetono nel tempo (più volte in passato è stata segnalata la sottrazione di fiori dalle aree verdi) e che non risparmiano i beni di arredo e i giochi per i bambini. Trovare aiuole deturpate per portare via alcune piantine da pochi euro è particolarmente sconfortante, soprattutto in un luogo, cioè il nostro lungomare, continuamente al centro dell’attenzione da parte di villeggianti e non.
Chi ha ideato e messo a punto il furto delle piante è qualcuno che non ama la sua città ma pensa soltanto al proprio interesse.

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5 commenti su “Pozzallo. Rubate le piantine che adornavano il lungomare di Pietrenere”

  1. Purtroppo a Pozzallo non esiste ordine pubblico, inesistenti Polizia Locale, Carabinieri, Polizia di Stato Capitaneria insomma ognuno può fare quello che vuole, l’inciviltà regna soprana. Nessuna regole,legge ecc…Solo i prezzi al consumo sono adeguati. Buone vacanze

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  2. Purtroppo Pozzallo non esistono forze dell’ordine, tutti fanno quello che vogliono, non rispettano le leggi i regolamenti, un paese alla deriva. Traffico veicolare fuori controllo, autovetture posteggiate dovunque irregolare, prezzi al consumo esorbitanti.
    Gente che non rispetta nulla, tutto gratis acqua docce posteggi ecc…

  3. ma le telecamere di sorveglianza dove sono? Anche i pesetti più tranquilli hanno tali impianti ma a Pozzallo?
    Meglio fare altro, di più superfluo, di ludico.
    Altrimenti i ladruncoli daremo vita difficile a Pozzallo…mentre così ecco il risultato: un pugno di mosche e mano al portafoglio dei concittadini per rimettere nuovamente le piantine.

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