
La polizia lo ha bloccato alla stazione di Vittoria, dopo sei ore dall’incendio che ha causato la morte della madre e della sorella maggiore e che ha ridotto in fin di vita la sorella di 19 anni e il padre. Il 30enne tunisino che ha reso alla stregua di torce umane i propri familiari nell’abitazione di piazza Trinità è stato condotto in commissariato. Il ragazzo ha cosparso di liquido infiammabile la camera da letto dei genitori, il corridoio e l’ingresso di casa appiccando il fuoco con un accendino. Era in libertà vigilata per “altra causa”. Nel pomeriggio è stato eseguito il fermo di indiziato di delitto nei suoi confronti dagli agenti del commissariato e da quelli della Squadra mobile. Su di lui pesano le morti della madre di 55 anni (ustionata per il 90 per cento del corpo) e della sorella maggiore che di anni ne aveva 33 (consumata dal fuoco per il 70 per cento della superficie corporea). Il padre di 57 anni e la sorella più piccola lottano tra la vita e la morte ai centri grandi ustioni di Palermo e Catania: lui ha il 41 per cento del corpo devastato dalle ustioni, lei con il 50 per cento. Omicidio plurimo e tentato omicidio le accuse formulate dalla Procura che ha deciso per il fermo. Il fermo del giovane è stato disposto dal piemme Martina Dall’Amico. Wajdi Zaouali, nato in Tunisia, 31 anni, , attualmente sottoposto alla misura di sicurezza della Libertà Vigilata per altra causa, ora è accusato di “omicidio plurimo e tentato omicidio”. Cospargendo di liquido infiammabile la camera da letto dei genitori, il corridoio e
l’ingresso dell’ abitazione stabilmente occupata dal padre, dalla madre e dalle sorelle ed appiccando il fuoco con un accendino, ha cagionato la morte della madre Mariem Sass e della
sorella Samah. Il giovane è stato associato presso la Casa Circondariale di Ragusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.