(gr) E’ salito a 238 il bilancio delle vittime dopo le devastanti inondazioni causate dalle piogge torrenziali che da metà marzo stanno martellando il Kenya e la regione centrale. Inondazioni che hanno causato finora più di 286.000 sfollati di cui 235.000 non hanno più una casa. I danni maggiori li ha subiti la capitale Nairobi, con oltre 164.000 persone colpite. Il presidente keniota William Ruto ha rinviato a tempo indeterminato il ritorno in classe degli studenti dopo le vacanze di fine aprile, avvertendo che più di 600.000 non hanno scuole in cui tornare, poiché i centri sono danneggiati o fungono da rifugi per gli sfollati. Inoltre il governo keniota ha lanciato un ultimatum di 24 ore alle persone che si trovano in aree considerate vulnerabili, a rischio frane o vicino a dighe e fiumi, dopodichè si procederà all’evacuazione forzata. Tuttavia il governo ha assicurato che verrà fornito loro un posto in cui stare. Inoltre in 22 contee del paese sono stati allestiti campi dove sono rifugiati circa 70.500 keniani. Ruto durante la sua visita al quartiere Mathare della capitale, che conta una popolazione di circa mezzo milione di abitanti, duramente colpita dalle inondazioni, il capo dello Stato ha detto che tutti coloro che si renderanno disponibili ad ospitare gli sfollati riceveranno denaro dallo stato, fino a quando il governo avrà ripristinato e messo in sicurezza le infrastrutture nel territorio. In questo senso, molti degli abitanti che sono stati sfrattati o le loro case distrutte dalle inondazioni, hanno riferito di non aver ricevuto alcuna offerta abitativa. Human Rights Watch, ha affermato che le piogge stanno esacerbando le disuguaglianze socio-economiche e ha denunciato che, nonostante le previsioni meteorologiche, il governo keniota non ha agito in tempo o risposto adeguatamente alle inondazioni. Il Dipartimento meteorologico del Kenya ha riferito che le tempeste dureranno almeno per questa settimana e le forti piogge continueranno per tutto il mese di maggio. Venerdì, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) conferma che più di 637.000 persone sono state colpite dalle piogge nella regione, principalmente in Kenya, Tanzania, Ruanda, Burundi e Somalia.