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Consiglio Comunale di Modica in streaming. Riceviamo

Tempo di lettura: 2 minuti

L’ avvocato Antonino Di Giacomo, Consulente legale della Delegazione Territoriale di Modica dell’Unione Nazionale  Consumatori ritiene   soffermarsi e di portare alla luce la  problematica ri recente attualità, di grande rilievo relativa al diritto dei cittadini difilmare  le riprese in “streaming”e/o attraverso le emittenti radiofoniche e televisive,  per la conseguente diffusione delle sedute  del Consiglio Comunale di Modica.

Il diritto di informazione (ex art. 21 Cost.) costituisce una delle libertà di manifestazione del pensiero, “segna il grado di “democraticità” di un ordinamento giuridico, accompagnato all’estensione del diritto di accesso documentale in diritto di accesso civico generalizzato, esprime un intento del legislatore di rendere trasparente l’attività amministrativa, in chiave partecipativa e di controllo sociale dell’utilizzo e destinazione delle risorse pubbliche.

L’obiettivo è  di favorire l’ informazione e partecipazione della cittadinanza all’attività politica e amministrativa dell’Ente,  problematica attuale, ampiamente discussa,  notevolmente richiesta e sollecitata dall’opposizione,promessa dall’Amministrazione  e dal Presidente del Consiglio Comunale, ma   tutt’ora rimasta inattuata, in violazione alla trasparenza della Pubblica Amministrazione ( prevista dal decreto legislativo 14 marzo 2013),  volta all’accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse

Lo stesso ritiene  che qualora fosse stata effettivamente  attuata  la partecipazione della cittadinanza all’attività politica ed amministrativa a mezzo registrazione delle sedute del Consiglio Comunale, probabilmente non si sarebbe arrivato all’attuale dissesto  finanziario, in relazione alla  sussistenza di elevati disavanzi dovuti prevalentemente alle passività dei debiti fuori bilancio e alla presenza di elevati crediti di dubbia e difficile esazione,  che gravano tra l’altro su un sistema di riscossione contraddistinto da livelli di efficienza insufficienti per procedere alla efficiente e regolare  riscossione delle entrate tributarie in misura idonea ad assicurare l’equilibrio finanziario.

E’ ormai noto,  che solo recentemente, in data 29/12/2023, dopo diversi anni e  tentativi, il Comune  di Modica ha  provveduto finalmente a bandire una  gara secondo e nel rispetto delle  le norme dell’Unione Europea e secondo le regole dell’Anac, con l’affidamento della concessione di accertamento e di riscossione ordinaria  e coattiva dei tributi, anche dei  pregressi non prescritti,   all’azienda di riscossione  “Creset SPA” e  per la durata di un quinquennio.

In questo contesto, l’Avv.  Antonino Di Giacomo, ha ritenuto soffermarsi e rendere pubblica la disciplina  giuridica  che regola la pubblicità e la trasparenzasull’ accessibilità delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività  del Comune, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse, mediante riprese streaming e/o attraverso  emittenti televisive, ovviamente, tale incarico  all’emittente televisiva,  non può essere affidato  a titolo gratuito, prova ne sia,  che il bando di gara per l’ affidamento nel 2018 sia andato deserto.

Non può che  evidenziarsi che quasi tutti i comuni della Sicilia si sono dotati di tale tecnologia per la  diffusione e la trasparenza dell’attività del consiglio comunale unitamente agli altri  comuni della provincia di Ragusa, Ciò  in ottemperanza al decreto  legislativo n. 33 del 14/03/2013 inerenti agli obblighi di pubblicità , trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.

In merito al diritto dei cittadini  all’informazione e alla trasparenza  di filmare, per la conseguente diffusione i lavori del Consiglio comunale,  l’Ente comunale  dovrebbe dotarsi di un regolamento sulla possibilità di registrazione del dibattito e delle votazioni con mezzi audiovisivi, sia da parte degli uffici di supporto all’attività di verbalizzazione del segretario comunale (art. 97, comma 4 lett. a del T.U.O.E.L.) che da parte dei consiglieri comunali, nonché,  dei cittadini ammessi ad assistere alla seduta e degli organi di informazione radiotelevisiva.

In merito, si osserva che ai sensi dell’art. 38, comma 7 del T.U.O.E.L., le sedute del consiglio comunale sono pubbliche, salvo i casi previsti dal regolamento.

A fronte di detto principio all’informazione, il successivo art. 39, comma 1, attribuisce al Presidente del Consiglio i poteri di direzione dei lavori e delle attività del consiglio, ove è compresa ogni facoltà strumentale alla garanzia del regolare svolgimento delle sedute ed a tutela delle prerogative dell’organo assembleare medesimo.

Il Presidente del Consiglio Comunale, ai sensi dell’art.39 del D.Lgs.n.267/2000, nell’ambito delle competenze ad esso riconosciute per la gestione delle sedute del Consiglio ha il potere di limitare la ripresa, ed eventualmente di far sospendere le riprese, a tutela delle persone presenti o oggetto di discussione, ove lo ritenga opportuno e nei casi in cui ritenga che le modalità di svolgimento dell’attività autorizzata arrechino pregiudizio al normale svolgimento della seduta consiliare.

Ora, a distanza di oltre  venti anni dal D.Lgs 267/2000 si può affermare che le sedute del Consiglio comunale sempre più vengono diffuse in modalità ordinaria attraverso piattaforme e sistemi on line free: le dirette streaming sono l’uso comune di conferire con la rete (il pubblico), al punto che ogni interferenza viene considerata una ferita aperta alle libertà e alla trasparenza, quasi un deficit di democrazia.

Pensare di impedire le dirette streaming in funzione di una lesione alla privacy vuol dire trasfigurare la disciplina di riferimento (Regolamento UE 679/2016), oltre a tutta una produzione giuridica nazionale e internazionale sulla tutela dei dati (riservatezza): è altra cosa.

Già il Garante per la protezione dei dati personali, «Sì ai consigli comunali in tv», Newsletter 11 – 17 marzo 2002, ove si affermava «Sì alle riprese e alla diffusione televisiva delle riunioni del consiglio comunale, anche al di fuori dell’ambito locale e con le opinioni e i commenti del giornalista, purché i presenti siano stati debitamente informati dell’esistenza delle telecamere e della successiva diffusione delle immagini

Anche, l’Ordine dei Giornalisti del Veneto si è espresso:

“Videoriprese vietate in consiglio comunale”. libertà di stampa violata, ordinegiornalisti.veneto.it, 30 novembre 2018, si legge delle inspiegabili limitazioni del diritto di cronaca, dove un sindaco «ha negato ad un giornalista in servizio la possibilità di effettuare riprese video durante una seduta del Consiglio comunale» concludendo nel ribadire «per l’ennesima volta, la prevalenza del diritto di cronaca – e quindi anche di riprese fotografiche e/o audiovisive – in occasione di una seduta di Consiglio comunale, aperto al pubblico e di indubbio interesse pubblico».

L’avv.to Antonino Di Giacomo, quale consulente legale dell’unione nazionale consumatori della sezione di Modica in relazione e nell’ottica del diritto di informazione (ex art. 21 Cost.) ,nonché , del  decreto legislativo 14 marzo, 2013 n. 33 sollecita  il diritto di favorire l’ informazione e partecipazione della cittadinanza all’attività politica e amministrativa dell’Ente. auspica che il Sindaco e Il presidente del Consiglio comunale, ognuno per la parte di propria competenza, inserisca con cortese urgenza nel prossimo ordine del  giorno l’esame del regolamento per la ripresa Audio -Video in diretta streaming delle sedute del Consiglio Comunale e per la designazione di un addetto stampa in sostituzione del Giornalista Marco Sammito addetto stampa collocato in quiescenza nel 2021.

E’ auspicabile,  che previa conferenza di servizio degli Uffici in indirizzo, il sindaco, di concerto con il presidente del Consiglio Comunale dott.ssa Maria Cristina Minardo (con poteri di direzione del Consiglio), ognuno per la parte di propria competenza,  nelle  more dell’ elaborazione e approvazione del relativo regolamento per le riprese dell’attività televisiva del Consiglio Comunale, incarichi nell’immediatezza,  un emittente televisiva, con incarico ed affidamento diretto e con oneri a carico dell’amministrazione, allo svolgimento dei servizi di ripresa televisiva  dei  lavori del Consiglio Comunale di Modica, diritto all’informazione  ed interesse giuridicamente rilevante ormai, non rinviabile ed improcrastinabile per una città come la nostra  “Modica”di  oltre 60.000 abitanti.

Distintamente                                                                                                        Avv. Antonino Di Giacomo

 

 

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© Riproduzione riservata

6 commenti su “Consiglio Comunale di Modica in streaming. Riceviamo”

  1. Che la diretta streaming è importante per chi vuol seguire i lavori consigliati e senza dubbio penalizzante per costoro, ma supporre che tale machevolezza da parte dell’amministrazione sia la panacea per evitare lo stato finanziario deficitario, è paradossale :”Lo stesso ritiene che qualora fosse stata effettivamente attuata la partecipazione della cittadinanza all’attività politica ed amministrativa a mezzo registrazione delle sedute del Consiglio Comunale, probabilmente non si sarebbe arrivato all’attuale dissesto finanziario, in relazione alla sussistenza di elevati disavanzi dovuti prevalentemente alle passività dei debiti fuori bilancio e alla presenza di elevati crediti di dubbia e difficile esazione, che gravano tra l’altro su un sistema di riscossione contraddistinto da livelli di efficienza insufficienti per procedere alla efficiente e regolare riscossione delle entrate tributarie in misura idonea ad assicurare l’equilibrio finanziario.

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  2. @Giuseppe: chi avrebbe avuto un minimo di materia grigia, si sarebbe accorto che, i debiti fuori bilancio o le decisioni finanziarie negative della passata amministrazione, avrebbero causato dei danni a tutta la cittadinanza

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  3. Sig. Giuseppe, sicuramente non può che condividere che la diffusione televisiva e l’informazione delle riunioni del consiglio comunale, sono rivolte alla trasparenza e allo scopo di favorire forme diffuse e di controllo indiretto per il perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo equo delle risorse finanziarie.
    Infatti la pubblicità e la trasparenza, impedisce la realizzazione di scelte poco oculate ed illegittime e in questo non può che condividerne il principio.
    Ribadisco, che il controllo e la partecipazione della cittadinanza all’attività politica ed amministrativa dell’ente a mezzo diffusione delle sedute consiliari rappresentano il presupposto o meglio, come lei dice: la “Panacea” per il perseguimento del migliore utilizzo delle risorse finanziarie e per evitare eccesso di potere ed abusi da parte della pubblica amministrazione

  4. In un paese come il nostro “il controllo e la partecipazione della cittadinanza all’attività politica ed amministrativa dell’ente a mezzo diffusione delle sedute consiliari” non serve a nulla, nessuno avrebbe da ridire su niente, anche perché i Modicani sono perfettamente compatibili a chi li governa, anzi sono molto peggio purtroppo.
    Se i Modicani avessero minimamente compreso l’1% dei problemi creati nell’ultimo decennio non avremmo avuto queste amministrazioni.
    Non voglio dare nessuna responsabilità all’attuale amministrazione con la Sindaca Monisteri, lei non ha sicuramente nessuna colpa se non l’obbligo di continuità e non denuncia popolare dei danni trovati, purtroppo.
    Possono trasmettere dirette e streaming quanto e dove vogliono ma non servirà a niente ed i danni che già esistono resteranno per sempre.

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  5. Sigri Pietro è Alfonso quale azione avrebbero potuto compiere guardando la diretta video se non assistere passivamente alle decisioni e non avrebbero potuto compiere nessun “perseguimento del migliore utilizzo delle risorse finanziarie e per evitare eccesso di potere ed abusi da parte della pubblica..” l’unica azione come sottolinea il Sig Vincenzo la possono attuare nelle urne, ma siccome o ci sia o non ci sia, il risultato è uguale, perché basta leggere il resoconto delle sedute consiliari per scongiurare il perseguimento del deficit finanziario. La diretta non comporta nessun potere di indirizzo, ma solo assistere , il solo potere è quello riposto nelle urne..

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  6. Ricordo qualche decennio fa un consigliere “Giovanni” con tanta caparbietà trasmetteva dalla sua postazione di consigliere i cari consigli comunali.
    OPPOSIZIONE ASSENTE….

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