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Pd Modica. Autonomia differenziata e i riflessi sulla sanità

Tempo di lettura: 2 minuti

Le vicende degli ultimi giorni relative al Pronto Soccorso di Modica (denuncia della signora Claudia e report del TGR Sicilia) – scrive il Segretario del PD Salvatore Poidomani – devono allarmarci e spingerci ad una seria presa di coscienza. Sulla già drammatica situazione sanitaria regionale e locale si innesta la notizia che da qualche giorno è iniziato al Senato l’iter per l’approvazione del disegno di legge sull’Autonomia differenziata. Su questo tema c’è da parte dei nostri governanti un incomprensibile disinteresse e una sottovalutazione delle conseguenze. La posta in gioco consiste nella richiesta di maggiori risorse, in settori quali sanità e istruzione, da parte delle regioni più sviluppate (leggasi Nord), che comporteranno una riduzione dei trasferimenti per quelle del Sud. Il rischio concreto – continua Poidomani – è un aumento del divario tra le regioni e una penalizzazione, soprattutto nel settore sanità, per i cittadini della nostra regione. In parole povere, la preoccupazione è di assistere inerti al tracollo della sanità pubblica, con la diminuzione sempre più accentuata del numero dei medici, con la fuga dei professionisti sanitari verso le Regioni più ricche, con l’incremento dei tempi delle liste di attesa e con l’inevitabile moltiplicazione dei viaggi della speranza.
Tutto questo deve portare a una presa di consapevolezza e a una presa di posizione forte e netta da parte di tutti.
Il Pd, prima che sia troppo tardi – continua il segretario cittadino – chiede al Presidente della Regione, ai sindaci e ai consigli comunali, ai parlamentari nazionali e regionali e, segnatamente, a quelli che fanno parte della maggioranza di governo, di attenzionare il problema e di far sentire la voce e le ragioni del Sud, per evitare di trovarci ancora una volta impreparati.
Qualche mese fa il Partito Democratico di Modica ha presentato una mozione per chiedere al Consiglio comunale di prendere posizione contro le scellerate proposte contenute nel disegno di legge sull’Autonomia differenziata, ma è stata ignorata e sottovalutata dai consiglieri di maggioranza, che si sono astenuti in massa. La questione meridionale rimane ancora irrisolta, anzi negli ultimi anni si sono accentuate sempre più le disparità interne e le diseguaglianze sociali. La nuova Autonomia differenziata, se sarà approvata dal Parlamento nei termini in cui è stata architettata dal ministro Calderoli, assesterà il colpo di grazia al Servizio Sanitario Nazionale e alle speranze di chi crede ancora nel riscatto del Sud. Non rassegniamoci.

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1 commento su “Pd Modica. Autonomia differenziata e i riflessi sulla sanità”

  1. Solo per comprendere : ma con questo tipo di autonomia lo stato risulterebbe più economicamente conveniente dell ‘ autonomia assoluta?

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