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La Ust Cisl iblea e i buoni propositi in vista del 2024

Carasi: “Recuperare il modello di concertazione che fu utilizzato per i fondi ex Insicem”
Tempo di lettura: 2 minuti

“Sono giorni in cui si recupera più del solito la dimensione familiare, in cui si vuole riconquistare quella serenità che, a volte, risulta essere perduta e a cui tutti cerchiamo di ambire per guardare a un futuro migliore. Questo ci impone a guardare avanti oltre determinate traiettorie per misurarci su un pensiero lungo in grado di orientare il cambiamento e le transizioni”. Parola della segretaria generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa, Vera Carasi, a proposito delle sfide che l’area provinciale iblea sarà chiamata a sostenere per il prossimo futuro. “Non ci sono dubbi. Così come abbiamo già detto in altre occasioni, e così come il nostro segretario generale propugna negli ambiti nazionali, la via rimane quella della capacità di costruire un patto sociale. In questo caso, a livello locale, tra Libero consorzio, Comuni e corpi intermedi per mettere in vetrina crescita e sviluppo, investimenti e lavoro, produttività e innovazione, riforme e politica dei redditi, attuazione del Pnrr e Mezzogiorno, coesione sociale ed evoluzione delle relazioni produttive verso un modello partecipativo. Ricordo che, in passato, la provincia di Ragusa ha già avuto l’opportunità di portare avanti un percorso proficuo di questo tipo, quando si parlò di concertare le ricadute straordinarie dei fondi ex Insicem. Bene, ritengo sia quello il modello di riferimento, naturalmente innovato secondo le esigenze dei tempi, per riuscire a produrre un risultato di straordinario impatto di cui questo territorio, le cui potenzialità sono innegabili, ha bisogno. Bisogna guardare avanti, è vero, ma occorre farlo con gli strumenti adeguati. Dobbiamo cercare di dimostrare che tutto il lavoro svolto in passato, tutti gli sforzi compiuti per ottenere risposte positive, possa essere utilizzato ancora oggi nel contesto di un mondo che impone sempre di più di rispondere alla sfida delle competizioni tra sistemi. Noi, per quel che abbiamo potuto appurare, abbiamo tutte le carte in regola da questo punto di vista. Ma senza concertazione, senza individuare quali possono essere le strade per la crescita, non andremo da nessuna parte. E’ necessario, dunque, lo ribadisco, guardare avanti con la dovuta accortezza e superare tutte quelle incrostazioni che ci legano a modelli di piccola entità. Abbiamo bisogno di ampliare lo sguardo e di pensare in grande”.

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