
“La Cei (Conferenza Episcopale Italiana, ndr) non ha mai sostenuto in modo diretto “Mediterranea Saving Humans – APS”, ma ha accolto una richiesta presentata da due Diocesi in una cornice ampia che prevede, secondo il magistero di Papa Francesco, l’accoglienza, la protezione, la promozione, l’integrazione dei migranti e la cura e l’assistenza agli sfollati in zona di guerra in Ucraina. Tutto ciò con un sostegno nettamente inferiore rispetto a quello riportato sulla stampa: 100mila euro a ciascuna Diocesi nel 2022 e così pure nel 2023”. Nessun fondo diretto a Mediterranea ma sostegno alle diocesi (si vocifera siano quelle di Palermo e di Napoli) che hanno presentato progetti di accoglienza a favore dei migranti, compreso il sostegno ai salvataggi in mare: lo chiarisce la Conferenza episcopale italiana, da giorni al centro di alcune inchieste giornalistiche che l’hanno messa sotto accusa per presunti finanziamenti alla ong di Luca Casarini. Nelle ipotesi dei pm viene avanzata l’aggravante di aver tratto profitto dai salvataggi. Gli inquirenti indagano, in particolare, sullo sbarco di 27 persone avvenuto a Pozzallo l’undici di settembre del 2020. Mercoledì il gup ha rinviato l’udienza per il procedimento Mare Jonio al prossimo 14 febbraio, a causa della mancata notifica degli atti nei confronti di due imputati. I legali dello stesso Casarini hanno peraltro sottolineato che “la Chiesa non c’entra nulla” così come dichiarato dagli stessi.
“Ogni vita va salvata!”, ribadiscono i vescovi italiani che replicano agli articoli (pubblicati da Panorama e da La Verità) ed esprimono “sdegno e disappunto” per la pubblicazione delle chat, venute fuori nel contesto dell’inchiesta giudiziaria della procura della Repubblica di Ragusa a carico di Mediterranea Saving Humans-Aps “per presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e presunta violazione del codice della navigazione”.
La Chiesa è l’unica istituzione a finanziare attualmente con continuità e ingenti risorse progetti di sviluppo nei Paesi poveri o in situazioni di particolare difficoltà: circa 80 milioni di euro l’anno; a sostenere e promuovere insieme ad autorità di Governo e altre Istituzioni i corridoi umanitari (tre sono in arrivo proprio in questi giorni) unica alternativa legale e sicura ai viaggi della morte; a garantire l’accoglienza ai profughi: circa 50.000 nel solo primo semestre 2023 nel nostro Paese.
Concetti ribaditi dal presidente dei vescovi italiani, il cardinale Matteo Zuppi, che, intervistato da Tv2000 anche su altri temi, come i conflitti in atto nel mondo, ha osservato: “Le cose sono molto chiare: due diocesi hanno presentato un progetto alla Cei che prevedeva una formazione e anche il contributo per salvare i profughi in mare. Ancora l’altro giorno è morta una bambina di due anni, sappiamo quanto il Mediterraneo sia un cimitero. Quindi penso che le due diocesi abbiano fatto bene ad aiutare a ridurre questa sofferenza”.