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Scicli ha dato l’ultimo saluto a Don Bruno Carbone

La cerimonia funebre al quartiere Jungi, nel rione che ha dato i natali al sacerdote sciclitano
Tempo di lettura: 2 minuti

Amato, amatissimo. Custodito in una bara di legno chiaro molto semplice, essenziale.

Scicli ha dato oggi l’ultimo saluto a Don Bruno Carbone, sacerdote sciclitano scomparso all’età di 66 anni dopo una breve malattia a Pachino, città dove era parroco della chiesa Madre.

Al termine delle esequie funebri tenute dal Vescovo di Noto monsignor Salvatore Rumeo in quella città (ha concelebrato monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo), la salma è stata trasferita a Scicli, nel sagrato della chiesa del Santissimo Salvatore di Jungi, per un ultimo saluto.

Qui don Davide Lutri, il Vescovo Salvatore Rumeo, don Ignazio La China, e -attraverso una lettera- Don Concetto di Pietro hanno tratteggiato la figura del pastore, amorevole, accogliente, benvoluto da tutti.

Don Bruno ha lasciato un solco profondo nelle comunità di Rosolini e di Pachino e in tutta la Diocesi di Noto, sempre riconoscibile, sempre presente, al servizio dei fedeli.

Giovane barista, appassionato conduttore radiofonico nella prima Radio libera di Scicli, poi studente al geometra, infine chiamato dalla vocazione, don Bruno viene da una famiglia di undici figli del quartiere Jungi, rione popolare; la famiglia è originaria delle grotte di Chiafura.

Abbraccia il sacerdozio con passione, è riferimento per altri parroci, diventa faro per tutti.

Pochi mesi fa la scoperta della malattia, accettata con cristiana visione.

All’ultimo saluto stamane ha partecipato il sindaco di Scicli Marino, sia nelle esequie a Pachino che in quelle a Scicli, l’amministrazione comunale al completo, la presidente del consiglio e molti consiglieri comunali. Il Comune ha voluto omaggiare così un suo figlio di cui la comunità andrà ancora orgogliosa.

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