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La bugia prossima……di Ruben Ricca

Tempo di lettura: 2 minuti

Tra le tante possibilità che ha la stupidità, c’è quella di difendere l’indifendibile. Il Civismo Ideologico, per esempio. Dichiarare una cosa per nasconderne un’altra è una delle forme dell’inganno. Se l’individuo A è collegato al signor B e il signor B al signor C, che è un lazzarone, in qualche modo A è collegato a C. Questo non fa di A un lazzarone, ma dice che A tollera quel tipo di relazioni. Si chiama Proprietà Transitiva e fu scoperta da Aristotele circa 2.400 anni fa, più o meno. Ma cos’è il civismo ideologico, mi chiedo? È forse un’ideologia senza un apparato che la sostenga? È la formula di uno sciampo contro la calvizie? È un menù di pasticceria siciliana? È una nuova attrazione turistica? Oppure si tratta semplicemente di un’altra presa in giro per ingannare la gente? Nell’antica Roma il dio Janus aveva due facce. Oggi ne avrebbe venti. Alcuni politici pensano che siamo idioti (e lo siamo, certamente, la parola idiota significa “non interessati alla vita politica”) e per questo ci trattano come idioti e inventano il civismo ideologico. Ricordo che il mese scorso era la Post-ideologia, la negazione dell’ideologia, quello che cercavano di venderci. È vero che per vendere sciocchezze servono degli sciocchi che le comprino. Purtroppo tra noi c’è molto di questo, molto sciocchi. Chi difende l’indifendibile si arrende a vivere nella menzogna e vivere nella menzogna significa non vivere nella realtà. Una società ambigua genera un’ideologia ambigua. Il civismo ideologico è un’ambiguità che permette assurdità dialettiche, inganni infantili e altri giocolieri improvvisati da politici da circo. Del Circo degli Orrori, ovviamente. Il civismo ideologico pretende di negare una cosa e di affermarla contemporaneamente e la gente che lo difende non fa altro che il ridicolo e dal ridicolo non si ritorna, diceva Moliere. Suppongo che il mese prossimo possiamo aspettarci nuovi portenti, nuovi prodigi. Alberi che cantano, mucche che filosofano o un Civismo Gattopardiano. Ideologico barocco, nuovo ma vecchio, patetico di Farsa, di pura Farsa. Perché si tratta di questo, no? Di una Farsa, una Farsa per i servi. Il fatto è, diceva Voltaire, che i domestici non debbono scoprire i coltelli durante la notte perché ci taglieranno la gola mentre dormiamo.

 

Ruben Ricca (regista e autore)

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2 commenti su “La bugia prossima……di Ruben Ricca”

  1. Ruben Ricca come sempre ci regala saggezze che ci fa capire come oggi si vive nella bugia e nell’inganno e come tutto poi rientra nella normalità quotidiana!
    Parto dal significato di certe parole tipo:
    -Bugia: “Falsa affermazione, fatta intenzionalmente”.
    -Inganno: “Falsa opinione, errore di valutazione, illusione”.
    Basta riflettere sul significato di queste parole per cogliere appieno l’essenza del momento che viviamo e del pensiero dell’autore dell’articolo.
    Emblematico e per certi aspetti semplice anche il collegamento di inganno tra A, B, e C, ove racchiude in modo geniale pur nella sua semplicità tutta la schizofrenica ideologia di oggi che ci hanno imposto come modello sociale e culturale. Un modello che al punto in cui siamo arrivati, lo si vede solo come normalità democratica perchè siamo in un paese democratico e che nessuno può mettere in discussione perchè è il nostro modello di vita sociale. Un modello che fino a qualche anno fa era impensabile ma che ora è realtà. Se questo modello non lo assecondi, rischi di non fare parte dell’inganno e sei fuori dai giochi di prestigio che ti propongono giornalmente le persone perbene e pieni di moralità.
    I continui inganni e le reiterate bugie, alla lunga ci hanno portato ad una sonnolenza di pensiero tale che a molti viene difficile se non impossibile credere che sei stato artatamente ingannato ed esserne deliziato nello stesso tempo.
    Bugia dopo bugia, inganno dopo inganno, alla fine produce solo letame e che poi tale letame lo dobbiamo digerire dopo avercelo fatto mangiare per sopravvivere in questo “nuovo” mondo democratico che i nostri produttori di letame definiscono “giardino fiorito”!

  2. Guglielmo Busacca

    Mi chiedo dove e quando le false immagini di se stessi, che certi personaggi riescono a contrabbandare, unite alle falsità proposte come verità ,abbiano prodotto duecentomila morti in una sola nazione del mondo . E come facciano i castelli di carta a rimanere in piedi al soffio del vento della verità.

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