
“La legge regionale per il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyber-bullismo è stata approvata ai primi di novembre del 2021 (legge 27/2021) e pubblicata in Gazzetta Ufficiale alla fine dello stesso mese. Da allora il Governo regionale aveva 60 giorni di tempo per emettere i decreti attuativi. Nulla è stato fatto: 14 mesi di ritardo e chissà ancora quanto ci faranno aspettare”. Lo dichiara Nello Dipasquale, parlamentare regionale del Partito Democratico, relatore in aula del disegno di legge “Interventi per la prevenzione ed il contrasto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo sul territorio della Regione Siciliana”. Nell’aprile del 2018 Dipasquale aveva presentato il ddl di cui era primo firmatario e, da allora, sono serviti più di due anni per fare sintesi con altri testi normativi e arrivare all’approvazione della legge, con il ddl Dipasquale come testo pilota.
“Per sollecitare l’applicazione della legge – racconta il parlamentare dem – ho scritto al Governo segnalando che i termini per i decreti attuativi sono abbondantemente scaduti e che l’assenza di questi nei 14 mesi di ritardo, con Musumeci prima e con Schifani ora, rendono inapplicabile una legge importantissima. I fenomeni del bullismo e del cyber-bullismo, sempre più frequenti nella nostra regione e nel resto d’Italia – aggiunge – possono essere combattuti e arginati solo con azioni mirate che puntino alla diffusione della cultura della legalità e del rispetto della dignità personale. Interventi che devono trovare spazio innanzitutto nelle scuole e in ogni realtà di aggregazione giovanile”.
“La Regione Siciliana ha uno strumento, studiato insieme a esperti del settore – conclude Dipasquale – però nessuno può usarlo perché i Governi di destra dormono. Intanto, sulla stampa, le notizie di episodi direttamente riconducibili a questi fenomeni sono sempre più frequenti”.