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Sanremo. Don Fortunato Di Noto scrive a Mr. Rain

Tempo di lettura: 2 minuti

Ho scritto a Mr. Rain. Poche parole, senza nessuna pretesa di ricevere una risposta. L’ho ringraziato per aver portato i bambini a Sanremo. Per aver gridato con questo testo che ‘chi chiede aiuto’ è un supereroe, perché chi grida di voler essere aiutato, squarcia gli schemi dell’individualismo e del ‘basto a me stesso’. Gli ho detto che tutta la mia vita l’ho dedicata a chi chiede aiuto cercando di dare aiuto con Meter. Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo bisogno dell’altro, soprattutto quando siamo nella sofferenza e nel dolore. La voce dei bambini mi rappresenta la voce di tanti bambini, di quelli che ho conosciuto e di quelli che vorrei incontrare per dirgli: non siete soli.
La pioggia mi ha ricordato le lacrime che sono anche un dono, apparentemente, manifestano un male, ma ci ricordano il bene di volare insieme.
L’ho benedetto e credo che non respinga questo dire bene di lui.”

Il messaggio è stato inviato a Mr. Rain da parte di don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter: “ sono stato molto colpito dal testo e dalla melodia della canzone una magia sinfonica – dichiara don Fortunato – e il gruppo di bambini a Sanremo ha fatto la differenza. Se una canzone  può aiutare chi è solo, chi soffre, chi è nel dolore, chi ha e trova il coraggio di chiedere aiuto e volare insieme, la canterò e fare cantare.
Quando le canzoni ci fanno sperare e agire, senza individualismo per chi è nel dolore e la sofferenza, tutti dentro la stessa barca“.

Don Di Noto, ricorda, tra le altre emozioni suscitate, quella bellissima espressione: “Siamo angeli con un’ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati.“ di Luciano De Crescenzo, nel libro così parlò Bellavista (cap. 23; p. 167), Ripresa in una poesia di Mons. Antonio Bello, cantata al termine del suo rito funebre, il 22 aprile 1993: «Noi siamo angeli con un’ala sola. Per volare, abbiamo bisogno di restare abbracciati al fratello, cui prestiamo la nostra ala e da cui prendiamo l’altra ala, necessaria per volare».
avolanews
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3 commenti su “Sanremo. Don Fortunato Di Noto scrive a Mr. Rain”

  1. I bambini a San Remo per arricchire la scenografia di una canzone… Marketing, che li ha strumentalizzati, tristemente, oltre il messaggio, perché non si è trattato della festa della musica, ma uno spettacolo di livello indecente e disgustoso, uno spettacolo dal contenuto sfacciatamente ideologico, inqualificabile, un declino morale. I bambini sono soli perché i grandi sono distratti e spesso, sono in balia di violenza…. anche da chi li dovrebbe custodire,proteggere, educare…. AMARE! Quante volte gridano aiuto, ma non sono compresi e facilmente si levano alle famiglie senza concepirne il disagio.

  2. Non ho seguito un solo minuto del suddetto show televisivo ma purtroppo mi son ritrovato a leggere qualche articolo/notizia in giro. A quanto pare quest’anno si sono superati quei limiti di una decenza già infranta negli anni passati.
    Si fa politica a tutto andare ma poi si deve sentire il conduttore che predica che il festival è da guardare a prescindere dalla politica, un cantante distrugge i fiori, da sempre in qualche modo simbolo della manifestazione, e va bene… la vallettina appare nuda ma il nudo è giustificato… adesso i bambini… c’è poco da complimentarsi… è tutta e solamente immondizia, in una tv tra l’altro alla quale siamo costretti ad essere abbonati.

  3. Certo il bianco è il nero non sono sempre separati , a volte c’è il grigio , ma non si può lodare solo il bianco nel grigio , senza rischiare , implicitamente e indirettamente, di approvare e lodare tutto.

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