
L’Ente bilaterale del terziario di Ragusa comunica alle imprese e ai lavoratori del comparto dell’area iblea che il Garante per la protezione dei dati personali ha fornito, al ministero del Lavoro e all’ispettorato nazionale del Lavoro, le prime indicazioni in merito ad alcune problematiche emerse relative al cosiddetto “Decreto trasparenza”. Il citato decreto, infatti, ha introdotto l’obbligo per il datore di lavoro di informare adeguatamente i lavoratori nel caso utilizzi sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati ai fini della assunzione o del conferimento dell’incarico, o per altre attività collegate al rapporto di lavoro e alla sua gestione. I dipendenti, ad esempio, dovranno poter conoscere i parametri principali utilizzati per programmare o addestrare i sistemi automatizzati, inclusi i meccanismi di valutazione delle prestazioni nonché la robustezza e la cybersicurezza dei sistemi. Tali obblighi informativi, ha chiarito il Garante, non sostituiscono quelli già previsti dal Gdpr.
“Il Garante – sottolineano dal consiglio direttivo dell’Ebt Ragusa – ha anche ricordato che l’introduzione delle nuove garanzie non modifica le tutele già previste dal regolamento Ue per la protezione dei dati personali e dallo Statuto dei lavoratori. L’adozione di sistemi di monitoraggio nel contesto lavorativo deve quindi sempre essere oggetto di una preliminare verifica, da parte del datore di lavoro, delle condizioni di liceità stabilite dalla disciplina in materia di controlli a distanza, nonché di una valutazione dei rischi per verificarne l’impatto sui diritti e sulle libertà degli interessati. Inoltre, l’impiego di sistemi particolarmente invasivi, come gli strumenti di machine learning, di rating e ranking, pone criticità in termini di proporzionalità e rischia di porsi in contrasto con i principi di protezione dei dati e con le norme nazionali di settore a tutela della libertà, della dignità e della sfera privata del lavoratore”.













1 commento su “Protezione dati personali, l’Ebt Ragusa comunica alle imprese”
Solo le banche possono utilizzare i dati di tutti e non solo dei lavoratori. Quelli possono perchè ti devono monitorare e classificare per valutare il tuo rating. Il datore di lavoro deve stare molto attento a come utilizza i dati del lavoratore anche se nel frattempo questi scaricano app a destra e a manca. Con le app che si scaricano in effetti nessuno ti controlla perchè abbiamo la privacy, però poi sei bombardato di comunicati e offerte da parte di altri soggetti. O ad esempio nessuno ti controlla quando paghi col bancomat e sa come spendi i tuoi soldi. Ma solo il datore di lavoro deve stare attento a non ledere i principi della riservatezza e attenersi alle regole che tutti eludono spudaratamente ma che possono fare in quanto titolati a farlo.