Il 17 novembre, ormai da quattordici anni, si celebra la “Giornata Mondiale della Prematurità”, che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle nascite pretermine. La Società italiana di Neonatologia (SIN) e l’organizzazione Vivere Onlus, per questa edizione, hanno deciso di dare un segnale sulla promozione di stili di vita sostenibili e di risparmio energetico, utilizzando materiale divulgativo digitale e cartaceo, ed evitando la classica illuminazione per impedire dispendi energetici. Anche l’ASP di Ragusa, guidata dal commissario straordinario, dott. Gaetano Sirna, ha sposato questa iniziativa: il reparto di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale diretto dal dott. Vincenzo Salvo, grazie alla collaborazione dell’associazione di famiglie “Nati per crescere Onlus”, è stato decorato con pannelli viola. Ai neonati ricoverati, invece, sono stati donati dei calzini viola.
Sabato 19 novembre, inoltre, è in programma un momento di festa con la partecipazione degli ex prematuri e delle loro famiglie. Lo slogan della giornata è: “L’abbraccio di un genitore: una terapia potente. Sostenere il contatto pelle a pelle sin dal momento della nascita”. Il contatto con i genitori, sin dai primi attimi dopo la nascita, è una terapia fondamentale per promuovere l’adeguato sviluppo neurologico del bambino. Anche la Terapia Intensiva Neonatale dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa, nonostante le difficoltà e le limitazioni dettate dal contesto pandemico, ha continuato a mantenere le porte aperte ai genitori dei neonati, cercando di tutelare e favorire il contatto fisico madre-padre-figlio. “Medici, infermieri, associazioni di famiglie e genitori – ha detto il dott. Salvo – fanno parte del medesimo team con un unico obiettivo. I genitori sono parte integrante delle cure e dobbiamo quindi fare tutto il possibile per promuovere il contatto con i loro piccoli”. “Desidero soprattutto ringraziare le associazioni ragusane dei genitori dei neonati prematuri “Nati per crescere Onlus” e “Mani di mamma”, per il supporto continuo che offrono al reparto di Neonatologia e TIN e per il ruolo determinante che rivestono nel sostegno psicologico alle famiglie dei neonati ricoverati: avendo un vissuto simile, possono meglio di chiunque altro immedesimarsi, capire e sostenere”.
Ogni anno, nel mondo, circa 15 milioni di neonati prematuri, cioè prima della 37esima settimana di gestazione. In Italia sono oltre 30.000, il 6,9% delle nascite, tasso che con la pandemia è aumentato all’11,2% nei parti da donne con infezione da Sars-Cov-2. Tra i nati pretermine, i bambini sotto i 1.500 grammi di peso e sotto la trentaduesima settimana di gestazione rappresentano quelli più a rischio. La prevenzione e le cure dedicate alla prematurità, erogate da personale medico ed infermieristico altamente specializzato, con l’ausilio di tecnologie moderne, rappresentano una grande sfida per i sistemi sanitari, la neonatologia e la società.
- 7 Ottobre 2024 -