La Sicilia ha un nuovo Governo e, ancora una volta, nessun rappresentante della provincia di Ragusa ne fa parte. Quella avviata la scorsa settimana, dopo le elezioni del 25 settembre, è la terza legislatura in cui la provincia di Ragusa è fuori dall’esecutivo. Come dire che cambiano i musicanti ma la musica è sempre la stessa. Era successo coi Governi Crocetta e Musumeci. Ora si è ripetuto con l’esecutivo presieduto dall’on Schifani. L’associazione Confronto ha atteso la ripresa dell’attività parlamentare e di governo, dopo le elezioni, per riprendere il proprio ruolo di interlocuzione propositiva. E se da un lato vuole augurare un buon lavoro al presidente Schifani e al nuovo governo siciliano, dall’altro si sente nel dovere di far rilevare il fatto che un importante territorio come quello ibleo e (essendo stata esclusa dal governo anche la rappresentanza della provincia di Siracusa) del Val di Noto e del Sud-Est siciliano, con tante risorse e potenzialità produttive, imprenditoriali, ambientali, agricole, turistiche,ecc., ma anche con tanti problemi che accentuano le conseguenze della sua marginalità territoriale, non può e non deve rimanere fuori dalle sedi di rappresentanza democratica e dove si assumono le decisioni alle quali sono legate le opportunità e le occasioni di sviluppo. La centralizzazione della politica e la marginalizzazione del ruolo della classe dirigente locale ha creato condizioni che mortificano la democrazia e la dignità dei cittadini e la effettiva rappresentanza di interi territori costretti, di conseguenza, ad accettare le scelte calate dall’alto secondo logiche e criteri a dir poco discutibili. Amaramente bisogna prenderne atto, sapendo comunque che così non si può certamente andare avanti. Il Consiglio Direttivo di Confronto è per questo che, dopo essersi rivolto ai deputati eletti in provincia per un doveroso augurio di buon lavoro dopo la loro recente elezione, si riserva di intervenire con ogni proposta ritenuta utile al territorio ed ai cittadini della provincia, confidando in azioni parlamentari adeguate alle attese della laboriosa e rispettabile società iblea.
- 11 Ottobre 2024 -