
L’organizzazione indigena Awajún del Perù ha denunciato venerdì l’attacco di minatori illegali e la distruzione delle loro strutture in Amazzonia, per la quale chiedono l’intervento del governo e della Polizia nazionale (PNP). I leader di Awajún stanno affrontando attacchi e minacce di morte “per aver difeso il loro territorio dalle economie illegali”, come è accaduto questa settimana quando sono stati attaccati e bruciato e saccheggiato le loro case compresi, materassi, motoseghe, dispositivi tecnologici e una grossa somma di denaro, perpetrati da individui legati all’attività mineraria illegale, hanno riferito le vittime alla stampa. “L’avanzata dell’estrazione illegale a El Cenepa, provincia di Condorcanqui, Amazonas, è diventata una minaccia per i difensori dei diritti umani”, ha affermato in una nota la Cenepa Border Communities Development Organization. La denuncia indica che i responsabili sarebbero i membri della comunità di Suwa Pagki, generalmente associati a tali attività e fonte anche di recenti minacce. Da Awajún affermano di aver avvertito le autorità ore prima della possibilità che si scatenasse un conflitto armato, ma nessuno si è recato sul posto. Data la situazione, hanno chiesto “azioni più concrete da parte del governo centrale e della polizia nazionale del Perù per garantire l’integrità dei loro leader e comunità di fronte all’avanzata dell’estrazione illegale”, conclude la nota del Cenepa Border Communities Development Organisation.