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Armenia pronta a trovare un accordo sul Nagorno-Karabakh

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Le relazioni tra le ex repubbliche sovietiche di Armenia e Azerbaigian sono tese dal 1991, quando l’esercito armeno occupò illegalmente il Nagorno-Karabakh, un territorio riconosciuto internazionalmente come parte dell’Azerbaigian, e sette regioni adiacenti . All’inizio dello scorso di settembre, l’Armenia ha accettato di lavorare sulla base dei principi e dei parametri principali per stabilire relazioni interstatali tra Yerevan e Baku. Il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha annunciato ieri la sua volontà di firmare un documento domani 31 ottobre per estendere la presenza delle forze di pace russe nel Nagorno-Karabakh per altri 10 o 15 anni. La notizia arriva quando è stato confermato l’incontro tra i presidenti di Russia e Azerbaigian, Vladimir Putin e Ilham Aliyev, rispettivamente, con il primo ministro armeno, nella città russa di Sochi, e dove le parti intendono affrontare il conflitto tra Yerevan e Baku. I negoziati si svolgeranno su iniziativa della parte russa, ha affermato il Cremlino in una nota. L’obiettivo dei colloqui è attuare gli accordi raggiunti dai tre Paesi nel 2020 e nel 2021 nel tentativo di “rafforzare stabilità e sicurezza” nella regione. L’ultimo incontro tra Putin, Aliyev e Pashinian è avvenuto a Sochi il 26 novembre 2021. Questa settimana,  l’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, l’alleanza militare post-sovietica guidata dalla Russia, ha organizzato un vertice straordinario per trovare una via d’uscita politico-diplomatica al conflitto tra Armenia e Azerbaigian. I vertici dell’alleanza, composta da Russia, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan, hanno espresso la ferma convinzione che “le contraddizioni e le controversie esistenti debbano essere risolte con mezzi politici e diplomatici”, secondo gli accordi raggiunti tra i leader di Armenia e Azerbaigian nel 2020 e 2021, mediata da Mosca. A metà settembre sono stati segnalati violenti scontri armati in varie aree del confine armeno-azero, che hanno provocato oltre 200 morti e centinaia di feriti da entrambe le parti. Nella sua esortazione, il premier armeno ha dichiarato: “Dichiaro ufficialmente di essere pronto a firmare un documento a Sochi affinché la rappresentanza delle forze di pace russe in Nagorno-Karabakh si svolga senza condizioni per 10, 15 o 20 anni”.

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