Non più solo «ingeniosa urbs, culla di storia e di arte, o capitale europea del barocco, o patrimonio dell’umanità, ora Noto è anche una «città fallita». Il Consiglio comunale martedì sera, presenti il responsabile del servizio finanziario del Comune, i revisori dei conti e i consulenti dell’amministrazione, ha deliberato – con dodici voti a favore e tre contrari – il dissesto finanziario dell’ente per 62 milioni di euro di debiti. Il primo atto di questa storia era stato già scritto lo scorso primo settembre, quando l’esecutivo municipale ha avviato la procedura di dichiarazione dello stato di dissesto finanziario a seguito del disavanzo risultante dal rendiconto di gestione relativo all’esercizio 2020.
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