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Cile. Presidente Boric accetta dimissioni Ministro sviluppo sociale

Consigliere del ministro Vega aveva programmato un furto di legname
Tempo di lettura: 2 minuti

di Giannino Ruzza

Sono iniziate le prime difficoltà per il neoeletto presidente Gabriel Boric alle prese con la grave situazione venutasi a creare nella regione Arauco nel sud del Paese che lo ha indotto ad accettare le dimissioni del ministro dello Sviluppo sociale, Jeanette Vega, dopo che è stato pubblicamente rivelato che un consigliere del suo gabinetto, e il leader mapuche recentemente arrestato, Héctor Llaitul, avevano programmato tra i vari reati contestati, anche un furto di legname. “Ho deciso di accettare le dimissioni del Ministro dello Sviluppo Sociale, Jeanette Vega, perché voglio che sappiate che come Presidente della Repubblica dobbiamo attenzionare, sostanza e forma,  poiché i fatti accertati, hanno rilevanza e responsabilità politica del ministro”, ha detto il capo dello Stato. A questo proposito, il presidente ha aggiunto che in Cile nessuno è al di sopra della legge. Secondo un rapporto della Polizia investigativa, l’11 maggio un consigliere del ministro Vega ha contattato  Héctor Llaitul, Coordinatore dell’organizzazione mapuche Arauco Malleco con sede nel sud del Paese andino, su cui sono concentrate le indagini della Procura cilena per reati contro la sicurezza dello Stato. “Il signor Llaitul ha più volte ribadito pubblicamente la sua riluttanza ad abbandonare il percorso violento verso l’Organizzazione che guida, e quindi deve rendere conto delle suo, modus operandi, in sede guidiziaria” ​​ha concluso il presidente. Da notare che il Pubblico Ministero accusa il leader mapuche Llaitul di diversi reati, tra i quali spiccano, furto di legname, usurpazione violenta, attacco e minacce all’autorità, e tentativo di destabilizzazione del governo.

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