ll Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha denunciato che durante la prima metà di quest’anno i conflitti armati e le violenze hanno aggravato il deterioramento della situazione umanitaria in Colombia e causato più di 70.000 sfollati. In un rapporto aggiornato sul monitoraggio di questa situazione, ha riferito che ci sono state 377 vittime di ordigni esplosivi in 16 dipartimenti, il che significa un aumento del 43 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il CICR ha inoltre annunciato che almeno 61 nuovi casi di persone scomparse legati a conflitti armati si sono verificati in 14 dipartimenti. Ha aggiunto che il 72 per cento di queste scomparse si concentra nei dipartimenti di Arauca, Norte de Santander, Choco, Cauca, Narino e Antioquia. Nel suo rapporto riferisce che degli oltre 70.000 sfollati, 29.729 persone sono state costrette a fuggire in massa dai loro territori, mentre 41.074 lo hanno fatto spontaneamente. Nel caso dei primi, l’agenzia ha specificato che nelle aree del Pacifico, principalmente nel dipartimento di Narino, l’abbandono delle proprie case ha interessato il 43 per cento della popolazione residente. Tra i trasferimenti forzati, spiccano le minacce dirette di gruppi irregolari armati rivolte alla popolazione civile indifesa. Colpiti i dipartimenti di Cauca, Antioquia, Arauca, Norte de Santander e Meta sono le aree più colpite dagli ordigni esplosivi, poiché in essi si concentra circa il 67 per cento delle 199 vittime registrate. Alle quali si aggiungono 166 militari uccisi dalle mine esplosive disseminate nei vari territori e fate brillare al loro passaggio. Il rapporto mette in guardia anche dalla complessità della situazione, poiché a questi eventi subentrano altre conseguenze, come le restrizioni alla mobilità e l’impossibilità di accedere alle fonti di sussistenza.
- 26 Gennaio 2025 -